E l’Italia perde i pezzi: Cunego resta a casa

Valverde andrà a Pechino convinto di poter tornare in Spagna con l’oro olimpico, Damiano Cunego dai Paesi Baschi torna con una certezza ancora più certa: a Pechino non ci sarà.
«Mi spiace, ma non ce la faccio proprio – dice Cunego, livido e sofferente non solo nel fisico -. Le conseguenze della caduta patita al Tour si fanno ancora sentire. Fatico a respirare, in queste condizioni non posso pretendere di fare nulla di buono».
Alejandro Valverde a Pechino ci andrà con la convinzione di una preparazione ottimale. La prova del nove l’ha avuta dalla verifica sulle strade dei Paesi Baschi e la vittoria di ieri nella «Clasica» di San Sebastian, la più importante corsa in linea di Spagna, ha fatto grande il più importante o sospetto dei corridori iberici.
L’Italia ci arriverà con un uomo importate in meno. Con una punta in meno, con l’alternativa naturale a Bettini costretto a tirarsi indietro a causa di quella dannatissima caduta di St. Etienne al Tour de France, che lo costrinse al ritiro anche alla Grande Boucle.
«C’è poco da fare: Damiano è sofferente, lamenta dolori ancora al costato e ha evidenti problemi di respirazione – spiega il ct Franco Ballerini -. È una rinuncia dolorosa ma necessaria sia per la squadra che per Damiano. Ora deve pensare a guarire e a preparare il Mondiale di Varese, dove sarà per noi elemento fondamentale».
Bene sta l’oro olimpico di Atene Paolo Bettini (quarto). Sempre generoso e presente Davide Rebellin (terzo). Si difende con i denti, Franco Pellizotti (quinto). Non male Marzio Bruseghin. Assolutamente stanco Vincenzo Nibali che, dopo aver chiuso il Tour in chiara riserva di energie, anziché andare a fare un po’ di vacanza, andrà a Pechino. «Per il lavoro che dovrà svolgere, Vincenzo sta benissimo», assicura Ballerini.
La corsa è scivolata via velocissima, tanto è vero che in avanscoperta rimangono ben presto una quarantina di corridori che poi si sono giocati la 28° «Clasica» sul traguardo di Donostia. Il grosso del plotone, preso di sorpresa, è arrivato ad accumulare quasi venti minuti di distacco dai primi e l’organizzazione, ad un certo punto, si è vista costretta a fermare il folto gruppo dei ritardatari (con il vincitore del Tour Carlos Sastre, ndr), per oggettive ragioni di sicurezza.


A giocarsi la vittoria arrivano una dozzina di corridori, con tutti i migliori, ma è Valverde il più veloce, che non ha problemi a mettersi tutti alle spalle. Cunego, alle spalle, spera di mettersi al più presto tutti i suoi problemi, e questo dannatissimo momento che sembra non avere fine.

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