La Margherita che si spacca, lItalia dei valori che si astiene, insomma il centrosinistra che viaggia in ordine sparso. Sala verde di via Fieschi, allordine del giorno cè un ordine del giorno da lacerar le coscienze. Lo hanno presentato Gianni Plinio di An, Francesco Bruzzone della Lega Nord, Luigi Morgillo di Forza Italia e Matteo Marcenaro della lista Biasotti, invitando il presidente della giunta Claudio Burlando «a rappresentare al presidente della Camera dei deputati la necessità di sollecitare al più presto le dimissioni del signor Sergio DElia dallincarico di segretario dellUfficio di presidenza della Camera dei deputati». La questione ha già diviso il Paese e adesso spacca il consiglio regionale.
È Plinio a illustrare le ragioni del documento, definendo «quanto mai inopportuno affidare lincarico di Segretario dellUfficio di presidenza della Camera a un parlamentare già appartenente a Prima Linea e condannato per concorso nellomicidio di un agente di polizia durante un assalto terroristico al carcere di Firenze nel 1978». Quel che segue è limbarazzo fra i banchi della maggioranza. Il segretario ligure della Margherita Rosario Monteleone appoggia lopposizione senza se e senza ma: «Io gli anni di Piombo li ho vissuti, il dolore delle vittime del terrorismo lho visto, e nonb mi interessa sapere se questuomo ha scontato la sua pena, né se si è pentityo. So solo che non è opportuno che ricopra quel ruolo». Gli fa eco Giovanni Paladini, anche lui margherito: «Non si può permettere a chi si è macchiato di atti terroristici di assumere certe cariche». Ma Claudio Guistavino il capogruppo sia di Monteleone sia di Paladini fortemente dissente: «Non ci sono condanne eterne. E comunque, se mai, il modo giusto per affrontare la questione è scrivere una lettera a DElia chiedendogli dove trova le ragioni di opportunità per questo ruolo, non certo schierando la nostra istituzione contro unaltra istituzione, come la Camera, cui dobbiamo rispetto».
Alla spaccatura fra i petali si aggiunge quella nel centrosinistra, con patrizia Muratore dellItalia dei valori che si astiene perché «non compete a questa assemblea, ma al livello legislativo, risolvere il problema». I Ds votano contro lordine del giorno dellopposizione, ma Moreno Veschi il capogruppo non grida le ragioni del no: «Potrei anche io segnalare linopportunità politica di questa nomina, ma la vostra è solo strumentale demagogia, e accanimento verso chi comunque ha scontato la sua pena».
E fra un Franco Orsi di Forza Italia che se la ride sullimbarazzo del centrosinistra e un Alessio saso di An che replicxa: «Altro che strumentale, è invece fondamentale pronunciarsi su una questione di tale portata culturale e simboilica», gli unici a difendere DElia a spada tratta sono comunisti e Verdi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.