E la maggioranza dei prof si dissocia

«La posizione di 60 docenti (un terzo degli insegnanti del Virgilio) sta di fatto passando come la posizione (e la voce) di tutti i docenti del Virgilio; invece, 100 professori, per motivi certamente diversi, non hanno firmato quel documento che pure adesso sembra rappresentarli. Insomma, come spesso è accaduto e accade in tante democrazie, la maggioranza è silenziosa e la minoranza è l’unica a farsi sentire». Comincia così il documento firmato da altri insegnanti del Virgilio, quelli che si sono dissociati dalla presa di posizione dei colleghi e genitori dei licei che hanno deciso di scendere in campo contro la riforma Gelmini. L’autrice del testo, venti righe schiette che ha voluto intitolare «Fuori dal coro» è Anna Boatti, insegnante di lettere. «Ci sembrava che la proposta fatta ai genitori di firmare il documento non avesse specificato con la dovuta chiarezza che quel testo è controfirmato da solo un terzo dei docenti». «Noi siamo la maggioranza e non abbiamo firmato perché soprattutto nella prima parte ci sembrava politicamente troppo schierato - continua l’insegnante -. E con le nostre orecchie abbiamo sentito dire da alcuni promotori: facciamo di questa mobilitazione una lotta politica».

Ma l’insegnante va oltre e nel suo contro-documento che in questi giorni stanno firmando molti colleghi si chiede se «davvero la qualità dell’insegnamento sia determinata da una distribuzione del monte ore e non invece dalla competenza, dalla passione e dalle professionalità degli insegnanti».

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