E Mediobanca accoglie i consigli di Assogestioni

Più indipendenti nel cda. Coppola all’esordio tra i soci

E Mediobanca accoglie i consigli di Assogestioni

da Milano

I soci di Mediobanca hanno celebrato ieri la loro 59ª assemblea di bilancio. Ed è stata l’assemblea di Coppola e di Assogestioni. L’appuntamento annuale con i soci di Piazzetta Cuccia, per decenni il momento cruciale per misurare gli umori del grande capitalismo nazionale, è filata via liscia come l’olio. Ravvivata solo dalla presenza di Danilo Coppola, primo socio esterno al patto di sindacato con il 4,6%, e dall’intervento del rappresentante di Assogestioni.
Coppola non ha parlato, ma ha seguito tutto il dibattito e il direttore generale Alberto Nagel gli ha stretto la mano alla fine dei lavori. Per Assogestioni è invece intervenuto il consigliere giuridico Mario Stella Richter che ha chiesto al presidente Gabriele Galateri un maggiore coinvolgimento degli azionisti indipendenti, auspicandone l’incremento del numero con l’esclusione del presidente. Ad Assogestioni, i cui rapporti con Mediobanca sono stati molto tesi nel recente passato, soprattutto in rapporto al giudizio espresso da Piazzetta Cuccia sull’operato dei fondi comuni, ha risposto molto pacatamente Galateri, ricordando che la presenza di un ampio patto di sindacato «rende non facilissimo l’adattamento alle richieste» degli investitori istituzionali. Tuttavia, ha aggiunto, «alcuni progetti, come la consultazione dei consiglieri indipendenti separatamente dagli altri e l’autovalutazione del consiglio sono cose che mi impegnerò a proporre al cda». Galateri ha anche accennato al dibattito sui banchieri schierati a sinistra, aperto dopo le primarie e ripreso anche dal premier Silvio Berlusconi: «Non siamo schierati politicamente, siamo un’istituzione finanziaria». Tra gli altri argomenti toccati, Nagel ha negato la necessità di un aumento di capitale e ha parlato del Roe riconoscendo che «è basso, è vero: è migliorabile, ma non può essere valutato disgiuntamente dalla qualità degli attivi. Oggi è all’11% perché abbiamo capitale disponibile che non vogliamo distribuire: nei prossimi tre anni prevediamo che ci siano occasioni di crescita». Nagel ha anche toccato l’argomento flottante che, ha riconosciuto, «non è elevatissimo: tra azioni sindacate e soci sopra il 2%, stimo che non sia superiore al 20 per cento».


Il condirettore Renato Pagliaro ha chiarito che la prossima trimestrale registrerà l’impatto positivo di buona parte dell’utile di 100 milioni dalla vendita di Ciments Français. La trimestrale, redatta secondo i nuovi principi contabili Ias, è slittata di qualche giorno: il cda dovrebbe riunirsi mercoledì 9 novembre.

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