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E a Napoli Emergency contesta il presidente del Consiglio

Cori e uno striscione di protesta, così è stato accolto ieri Romano Prodi alla V Conferenza nazionale del volontariato di Napoli. All’arrivo del premier alcune persone in platea hanno scandito il nome del fondatore di Emergency, «Strada, Strada». Una delegazione della Ong ha esposto in sala uno striscione con il logo dell’associazione. A nulla è valsa la replica del presidente del Consiglio: «Voglio rassicurare che per il governo italiano non è solo sacra la vita del giornalista che abbiamo riportato a casa. È sacra anche la vita degli operatori di Emergency. Il governo sta producendo e produrrà impegno» per la liberazione dell’operatore di Emergency in Afghanistan, né il ringraziamento all’associazione «per tutto quello che fa dove è più grave la devastazione della guerra».

L’apertura non ha convinto i volontari: «Ci sentiamo presi in giro - spiega Andrea Nebbioso - dalle parole rassicuranti di Prodi, visto che nessun atto ufficiale del governo è stato fatto per difendere la nostra organizzazione dalle accuse mosse dai servizi afghani su un presunto favoreggiamento del terrorismo».

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