E nel Pd si litiga sulle poltrone virtuali

Scontro fra chi è dentro e chi è fuori dal Comitato che dovrà condurre alla nascita del partito unico

da Roma

Scherzi a parte, così nasce il Partito democratico. Uno dei rutelliani della prima ora, Roberto Giachetti, ha imbroccato il commento alla nascita del Comitato dei 45 (Comitato 14 ottobre, vuol chiamarlo Prodi): «Quando ho letto l’elenco dei membri, ho sperato che si aprisse una tendina, e un omino mi sbattesse in faccia un bel cartello: sei su Scherzi a parte!».
Invece no, lamenta Giachetti, riscontrando «un’immagine fedele e rispettosa della nomenklatura, un’impronta vecchia per una cabina di regia che dovrebbe prepararsi e preparare al nuovo». Ma se l’altro giorno la palma della battuta era andata al ministro Parisi («troppi vecchi, speriamo almeno che siano saggi»), ieri il top dell’ilarità inconsapevole è stato toccato da Prodi e Fassino. Come si avvicina la politica ai cittadini? «Soltanto se da parte dei politici c’è il senso della missione, di porre fine ai privilegi o ai presunti privilegi», ha risposto il primo. «Il Pd è una risposta all’estrema parcellizzazione della politica che porta anche dei maggiori costi di rappresentanza», ha dichiarato il secondo.
Se questo è il buongiorno, figurarsi il sol dell’avvenire del Pd, già squassato nelle fondamenta dalle lotte tra apparati e in ansia per un voto alle amministrative che pare annunciarsi da depressione cronica. Anche la natura del Comitato è incerta, alla pari di quella del Partito che non c’è. Prodi insiste: «Il Comitato stabilirà solo le regole per dar vita all’assemblea del Pd». Ma i Ds vogliono che sia una «cabina di regia», e dunque una sorta di «commissariamento» del prodismo in rotta. Una sorta di «gerarchia surrettizia» che si rifletta sul governo, e difatti già irrita Giordano e la sinistra.
Da Scherzi a parte! è stata la gestazione e la nascita dell’organismo, previsto di 30 persone, gonfiatosi fino a 45 per la solita «poltroniasi» che ha colto gli apparati, e ancora insufficiente (si parla di portarlo a 60). In sostanza ci sono i soliti leader appannati e i loro signorsì preferiti, con un ripescato d’eccellenza, il prodiano Angelo Rovati (già «sgallonato» nella guerra Telecom). Mancano invece i giovani, e mancano le donne. Ci sono molti governatori in rotta, tipo Bassolino, e addirittura un «infiltrato» dello Sdi, Del Turco (che incredibilmente rifiuta di dimettersi dal suo partito, nonostante sia entrato di fatto in un altro). Ma non sono toccati strapuntini a Piero Marrazzo (cui era stato promesso) né a Riccardo Illy. Manca così una rappresentanza del Nord-Est, e anche una del Nord-Ovest, come strepita il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino (memorabile la battuta: «Ma chi ci rappresenta? Petrini dello Slowfood?», e difatti il buongustaio c’è, in quota Prodi). C’è anche Agazio Loiero, anche lui quota prodiana, in barba a Ds e Dl calabresi, che in segno di protesta faranno in Calabria un «Pd autonomista». Qualcuno sospetta addirittura che la mossa di portarlo nel Comitatone preluda alle sue dimissioni da governatore, per mettere fine a una crisi di rapporti ormai insostenibile in Regione.
Finita qui? No, perché mancano «ambientalisti e consumatori», come lamenta Rutelli. Manca all’ultimo momento Lilli Gruber, che ha risposto malissimo all’invito di Prodi («non so nulla di regole»). Mancano molti che ci avevano messo la faccia e le speranze (un nome per tutti: Giovanna Melandri, ma questo potrebbe rivelarsi un piccolo vantaggio per tutti). Mancano i debenedettiani di Giustizia e libertà, che gridano alla «spartizione correntizia».

«Non potevamo soddisfare tutti», si difendono i coordinatori (il fassiniano Migliavacca, il mariniano Soro, il prodiano Barbi). E l’impagabile Fassino riesce a far tornare il buonumore: «Anche gli esclusi dal Comitato saranno importanti», promette. Per il Partito inesistente l’importanza degli esclusi era proprio il tocco mancante.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica