E nel Pdl Ferrara conta le ore

Giuliano Ferrara garantisce che la sua lista è gia al 6 per cento nei sondaggi e ufficiosamente dà per chiuso l’apparentamento con il Pdl, condicio sine qua non per la sua eventuale candidatura a sindaco di Roma. Ma la strada per il Campidoglio, a quanto sembra, sarebbe ancora sbarrata all’Elefantino rosso dal «no» di Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl sarebbe, infatti, entusiasta della candidatura di Ferrara a primo cittadino della capitale, ma assolutamente indisponibile a concedere apparentamenti con la lista «Pro life». Ci abbiamo messo tanto a mantenere pulita la scheda, ed ora, apparentandoci con Ferrara rischieremmo strumentalizzazioni da quelli ai quali abbiamo detto no, come l’Udc e La Destra: sarebbe questo il ragionamento del Cavaliere.
La decisione finale arriverà molto probabilmente oggi. Intanto, dopo un vertice che si è svolto ieri a via della Scrofa, tra Gianfranco Fini e Gianni Alemanno, pare che Alleanza nazionale vedrebbe con assoluto favore tanto la candidatura di Ferrara a Roma, quanto l’apparentamento con la lista antiabortista. «È un soggetto nuovo, che non esisteva prima e non un partito a dimensione nazionale», ha spiegato Fini. Per Ferrara non varrebbe perciò, a giudizio di An, la condizione della confluenza nel Pdl e della rinuncia al simbolo, imprescindibile invece per tutti gli altri. Fini resta tuttavia perplesso, da convinto antiabortista, circa l’opportunità dell’esistenza in sé di una lista collegata ad un tema etico come l’aborto. «Sono molto grato a Gianfranco Fini e a Gianni Alemanno per l’orientamento che hanno espresso a favore di un apparentamento della mia lista per la vita e contro l’aborto alla coalizione di centrodestra - ha commentato Ferrara -. Non appena ci sarà la comunicazione definitiva assolverò a qualunque altro impegno mi venga chiesto, e con grandissimo piacere. Anzi, con entusiasmo». Sulla candidatura del direttore del Foglio, però rimangono ancora parecchie perplessità. E questo anche tra i dirigenti capitolini di Forza Italia, come ad esempio Michele Baldi: «Io farei il candidato sindaco di corsa e senza condizioni, solo per amore di Roma. Per battere Rutelli c’è bisogno di credibilità, esperienza, amore per la città e di un’immensa, vera, sincera romanità». Insomma le acque rimangono ancora agitate. Altro esempio: in controtendenza con quello che succede nello scenario nazionale, con Ferdinando Adornato presidente della fondazione Liberal che lascia Fi per aderire all’Udc, ieri durante un convegno a cui erano presenti Fabrizio Cicchitto e Francesco Giro, i circoli «Liberal Lazio» hanno deciso invece di aderire al Pdl.

Tornando all’interrogativo Ferrara, in attesa di avere l’investitura ufficiale, lui intanto corregge il tiro, dopo aver dato domenica per scontata la vittoria di Francesco Rutelli: «Ho visto un Rutelli candidato per Roma come sempre smagliante, ma un po’ affaticato. Non sono sicuro di aver azzeccato la previsione fatta dalla Annunziata. Magari stavolta c’è due senza tre».

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