«Secessione! Secessione!». Il grido dei dissidenti in via Bellerio. Un gruppo di «indipendentisti», nella sede della Lega in via Bellerio. Una cinquantina circa, ad animare la protesta, provocando attimi di tensione. Guidati da Max Ferrari, ex direttore di Telepadania, che proprio dallemittente è stato licenziato. Solo uno dei motivi della contestazione.Gli altri sono il non brillante risultato elettorale dei lumbard, e «lappiattimento della Lega in Forza Italia». «Servi di Roma», così dicono. E gridano che «alleanza uguale sudditanza», e «noi siamo la vera Lega». E le urla si sono fatte più forti allarrivo dei dirigenti del Carroccio. Come quando si è presentata Rosy Mauro. «Vattene, vattene!», è stato il boato. «Chiediamo lindipendenza della Lega e lo stop con le alleanze e la politica delle poltrone», hanno ripetuto i giovani del fronte indipendentista. E ancora, «Ferrari è stato licenziato perché crede nellindipendenza della Padania. Noi rappresentiamo l80 per cento della base della Lega, ma ci trattano come pare a loro. Ci hanno oscurato. Questi risultati elettorali schifosi sono linizio della fine». Chiusura amara per lex direttore di Telepadania. «Non ce labbiamo con Bossi, ma con la corte dei miracoli che lo circonda».
E proprio Bossi ha dato la risposta. «Non date troppo spazio ai contestatori, in fondo quelli che sono venuti qui a gridare secessione sono solo persone che si lamentavano perché non hanno avuto un posto in lista».
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