A Palazzo Marino è tempo di buoni propositi, con largo anticipo sul Natale e ancora di più sulle elezioni del 2011. Il cambio di politiche su traffico, ambiente e lotta al degrado è stato annunciato col graduale licenziamento dell'assessore Croci, papà di quell'abortino di nome Ecopass, e con la conseguente redistribuzione delle deleghe. Al vicesindaco De Corato la viabilità e la gestione della vigilanza urbana: cioè lotta a contraffazione, ambulanti abusivi, occupazioni abusive di alloggi popolari e altre forme di illegalità «locale» e degrado. Allo sperimentato consigliere Paolo Massari la delega sui connessi problemi ambientali. All'assessore Giovanni Terzi (Attività produttive) un maggiore impegno nella lotta al degrado indotto da certe attività commerciali, a cominciare dall'anarchia dei mercati all'aperto. Sono tre ottime scelte: l'esperienza e la concretezza di De Corato, l'intelligenza e il dinamismo di Terzi, l'entusiasmo innovativo di Massari. I problemi, apertamente denunciati dallo stesso sindaco Moratti, sono, nella buona sostanza, riconducibili a due: il traffico milanese è disordinato fino all'arbitrio; la città è sporca, sono sporche le strade, le facciate degli edifici, i giardini pubblici, i mezzi di trasporto pubblico. Immolato Croci, gioiellino della fu-Lista Moratti, sull'altare dell'efficienza - col contributo della sua autolesionistica superficialità che lo ha portato fare del sarcasmo pesante su Berlusconi, Formigoni e la Lega - bisognerebbe ora responsabilizzare più severamente le due strutture direttamente interessate a questi problemi: Vigilanza urbana e Amsa. Ma già si sentono le proteste autoassolutorie. Sindacal-corporativa, come al solito, dai ghisa: siamo pochi e mal pagati. Economicistica dall'azienda che un tempo si chiamava «per la nettezza urbana»: esigenze di bilancio non consentono sforzi ulteriori. Balle irricevibili. A cosa serve, infatti, un'amministrazione cittadina se non garantisce, comunque, ordine, decoro e pulizia? Pochi vigili? Se ne assumano altri. Lavorano poco? Li si costringa a lavorare il giusto, anche al costo di un duro conflitto.
Il bilancio dell'Amsa? Non è una priorità. La priorità è la città pulita, è questo che deve «produrre» l'Amsa. Se non è in grado di farlo vuol dire che il difetto sta nel manico e l'amministrazione comunale ne tragga le conseguenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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