E ora la "Piccola Parigi" si riscopre giapponese

Oggi all'evento artistico a Quistello ritornano gli artisti nipponici con la nuova installazione

E ora la "Piccola Parigi" si riscopre giapponese
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Lasciati un po' in bilico gli spazi da assegnare, ma solo per questioni legate allo scongiuratissimo maltempo, parte oggi pomeriggio a Quistello, comune del Basso Mantovano, la tredicesima edizione de "La Piccola Parigi", evento che come ogni anno richiama circa 200 artisti emergenti e affermati che espongono le loro installazioni nel paese "rinato" dopo il sisma del 2012, per rianimare il centro storico e rappresentare un segnale di speranza attraverso la bellezza dell'arte. Una manifestazione realizzata a ridosso della sagra del paese e del suo santo patrono (quest'anno proprio nel giorno di San Bartolomeo) dalla coppia inossidabile formata dal direttore artistico Caterina Borghi e dall'organizzatore Roberto Alessandria, sempre con la collaborazione dell'Amministrazione comunale che quest'anno vede il sindaco Gloriana Dall'Oglio festeggiare l'ormai conclusa opera di restaurazione delle piazze principali del paese dove anche le aiuole, le panchine e l'illuminazione sono state rinnovate. Cuore dell'evento è ormai il premio d'arte per i giovani dai 16 ai 25 anni, progetto curato dalla storica dell'arte Paola Artoni che ha invitato questi artisti a realizzare un bozzetto isoirato al decimo anno dall'istituzione della Giornata internazionale delle donne nella scienza. Ci saranno quindi le opere degli artisti in erba della scuola Primaria di San Giovanni del Dosso che quest'anno, seguiti dagli insegnanti e dalla stessa Borghi, hanno raccolto il tema lanciato nel 2024 "come vedete i vostri paesi nei prossimi 4-5 anni?" realizzando con vari materiali un mondo fiabesco costituito dalla casa-torta, la casa-libreria, la casa-coca cola, la casa-pacco regalo e così via. "Per la prossima edizione, quella dell'agosto 2026, dovranno immaginare una vita alternativa su altri pianeti, in altri mondi, dopo che la luce blu dei loro telefonini, dei pc, degli Ipad, che li avvolge ogni giorno, li ha condotti lontano dalla natura, decretando la fine del mondo attuale" spiega Caterina Borghi che quest'anno firma l'installazione simbolo: dal sogno all'incubo, dall'utopia alla distopia.

Oltre all'attesissima installazione "Dodo" dei giapponesi Takeuchi Kazunori e Takeuchi Motoko prevista all'Hub dell'Oltrepo dove già lo scorso anno gli artisti nipponici si erano esibiti con una esposizione e una serie di performance, torna la collaborazione (per la quarta edizione successiva) con l'azienda mantovana di abbigliamento maschile di alta qualità "Lubiam"; dopo le giacche, i tessuti e i cartamodelli il gruppo, nella persona di Giulia Bianchi - ex ginnasta italiana di aerobica e

figlia di Giuliano, un membro della quarta generazione della famiglia Bianchi - quest'anno ha fornito i bottoni d'arte con cui sono state realizzate delle installazioni grazie anche al progetto "Il Filos" di Diego Campi.

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