E ora la Pisana vuole declassare anche gli esterni

I contratti a termine stanno per essere «equiparati» ai livelli più bassi

Se ti manda Marrazzo avrai un superstipendio e lavorerai in una «casa di vetro». Se, al contrario, sei un semplice e umile dipendente dell’opposizione, dovrai tirare la cinghia e arrangiarti: per te mensile ridotto e niente ufficio. Devi lavorare da casa. Potrebbe essere questa l’ultima trovata della Regione Lazio, a cura del presidente del Consiglio, Massimo Pineschi, avvocato, uomo di fiducia del nuovo governatore Marrazzo. Pare, infatti, che sia pronta una delibera di modifica del regolamento – articolo 14 – dei gruppi consiliari di stanza alla Pisana. Quello che comporta è presto detto. Con Storace, quindi fino a due mesi fa, i dipendenti esterni assunti con contratto a tempo determinato all’interno dei gruppi – sia di maggioranza sia di opposizione – venivano equiparati al più alto livello amministrativo (una lettera seguita da un numero) della categoria equivalente, a seconda, ovviamente, dei titoli di studio e delle competenze professionali. Con Pineschi-Marrazzo ciò non sarebbe più valido: con la modifica dell’articolo 14 tutti dovranno partire da zero. Sei un plurilaureato con un curriculum pesante come lo Zingarelli? Non importa, la tua retribuzione sarà legata al livello più basso della categoria. La modifica regolamentare – guarda un po’ – va a colpire proprio la Lista Storace, il gruppo, cioè, che fa più affidamento su esterni, alcuni dei quali, come è ovvio, già dipendenti a tempo determinato con la passata amministrazione.
«Se così fosse – chiosa amaro Fabio Desideri, il capogruppo della Lista Storace – sarebbe la vittoria della politica dei due pesi e delle due misure, a sottolineare una difficoltà di rapporti con il presidente Pineschi». C’è di più.
Più volte Desideri ha lamentato che, nonostante sia trascorso un bel po’ di tempo dall’insediamento della nuova amministrazione, i consiglieri del gruppo sono costretti a lavorare da casa, in quanto non possono contare su sufficienti spazi, ma nemmeno sugli arredi: scrivanie, sedie, computer, telefoni, fax. Disagi senza fine.
Questo accade alla Pisana, al gruppo che porta il nome – probabilmente ingombrante – del presidente uscente, Francesco Storace, ora ministro della Salute. Sarà una coincidenza? Alla sede della Giunta, nel palazzone fantozziano di via Cristoforo Colombo, dove risiede Marrazzo, le cose non vanno così. Gli stipendi dello staff sono stati quasi raddoppiati, i benefit aumentati. E purtroppo non è ancora tutto.
Alla Pisana i giornalisti dei gruppi consiliari hanno perso il sorriso e il buon umore, perché, al contrario di quanto avviene per chi «vive e opera» a fianco del governatore, non hanno assicurati né lo stipendio, né il contratto. Lavorano per la Regione ma «tirano avanti» con i propri risparmi.
Storace, fra i primi in Italia, riconobbe la professionalità dei giornalisti garantendo il contratto di categoria.

Il difensore dei cittadini Marrazzo, giornalista lui stesso, fatica a riconoscere come tali i propri colleghi: alla Pisana sono tutti senza contratto. E chissà ancora per quanto tempo: i segnali da parte dell’ufficio di Pineschi non sono positivi. Come dire: non vi manda Marrazzo? E allora arrangiatevi.

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