E il Pd boccia lo sconto Irpef alle famiglie numerose

Dopo la prima nottata in consiglio, 15 ore non stop tra giovedì pomeriggio e le 8 del mattino dopo, persino qualche consigliere di ultrasinistra non si riconosceva più. Bagarre sulla proposta di una riduzione alle coppie gay: dai banchi volano i tesserini

E il Pd boccia lo sconto Irpef alle famiglie numerose

Dopo la prima nottata in consiglio, 15 ore non stop tra giovedì pomeriggio e le 8 del mattino dopo, persino qualche consigliere di ultrasinistra non si riconosceva più. Non per la stanchezza, ma perché vai a spiegare a chi ti ha votato che fai la battaglia «per alzare le tasse». L’Irpef per l’esattezza, quella bloccata per 15 anni dal centrodestra e rispolverata da Giuliano Pisapia a 2 mesi dall’insediamento. Almeno l’esenzione è salita da 26mila a 33.500 euro dopo l’accordino con il Pd. Ma la prima notte la sinistra ha fatto male i conti: di votare la delibera sull’Irpef per passare ieri a quella sull’assestamento di bilancio non se ne è parlato. Dopo un ostruzionismo dei consiglieri di Pdl e Lega (Pietro Tatarella è riuscito a dilungarsi su aneddoti sugli antichi egizi e sui sentimenti delle locuste, alle 7.45 e con un’ottantina di emendamento ancora da discutere, la capogruppo del Pd Carmela Rozza ha alzato bandiera bianca. Tanto anche a sinistra si sono rassegnati, qualcuno rinuncerà alle ferie per proseguire il braccio di ferro anche la prossima settimana. Seduta chiusa e riaggiornata alle 16.30. Quando la sinistra si dimentica di essersi dipinta per tutto lo scorso mandato come paladina dei ceti deboli e della famiglie. È bastato poco per voltare gabbana. In discussione, l’emendamento presentato dall’ex vicesindaco Riccardo De Corato (Pdl). La correzione all’Irpef propone di scontare del 75% il pagamento dell’aliquota alle famiglie con almeno 3 figli in età scolastica. Il sindaco: libertà di voto. Ma dai banchi della maggioranza, la capogruppo del Pd anticipa: «Voteremo contro». Perché «ieri non c’erano i 450 emendamenti all’assestamento di bilancio che avete presentato oggi». Un do ut des. A cui si ribella l’ex sindaco Letizia Moratti: «Fare un patteggiamento sul tema della famiglia è vergognoso, significa non avere a cuore la famiglia. Noi vogliamo tutelare le più numerose e ognuno deve fare la propria parte». La Moratti con il Pdl conferma che la prossima settimana consulterà un avvocato per valutare il ricorso al Tar contro l’introduzione dell’Irpef e per chiedere almeno la sospensiva. Nel mirino all’accorpamento delle due delibere, la variazione degli orari di discussione decida dal presidente dell’aula Basilio Rizzo, i 250 emendamenti dichiarati inammissibili. A salvare la maggioranza che fatica a mantenere i numeri c’è la presenza del grillino Mattia Calise e di Manfredi Palmeri (Fli). In serata spunta un emendamento di Giulio Gallera (Pdl) per scontare del 5% l’addizionale alle coppie gay che convivono da almeno 5 anni. L’assessore al Bruno Tabacci presente esprime il parere contrario della giunta. Ma visto che tra i primi impegno del sindaco c’era il registro delle coppie di fatto, l’imbarazzo a sinistra è palpabile. Nel centrodestra pure: «Non lo avevamo letto» abbozzano tra i firmatari Mariolina Moioli.

Più tardi si scatena la bagarre, con tanto di tesserini tirati dai banchi del centrodestra verso quello della presidenza d’aula. Succede quando Gallera chiede il ritiro dell’emendamento ma Rizzo lo mette comunque ai voti, fino alla sospensione della seduta.
ChiCa

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