E il pensionato insospettabile comprava tonnellate di coca

Un pensionato incensurato, una persona insospettabile. Secondo i carabinieri del nucleo investigativo c’era anche lui, il 58enne monzese Luciano Bertelli, tra i finanziatori italiani di una partita di 5mila chili di cocaina proveniente dalla Colombia e diretta a Varsavia. Droga destinata ai malavitosi calabresi con base a Milano tra i quali il pensionato aveva un amico piuttosto «importante» nell’ambiente della ’ndrangheta, il 59enne Antonino Paviglianiti. Entrambi sono finiti in manette ieri insieme ad altri 15 calabresi - tra cui l’uomo ritenuto dagli investigatori il broker, cioè il tramite con i narcos colombiani, il 59enne Marcello Sgroi - con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Una banda, la loro, sgominata dopo 3 anni d’indagine e composta da grossi trafficanti, medi e piccoli spacciatori attivi nell’hinterland di Milano, in particolare a Cesate e a Garbagnate. Altre 47 persone risultano indagate, mentre i carabinieri hanno eseguito decine di perquisizioni nelle provincie di Milano, Modena e Reggio Calabria. Ed è proprio a note famiglie del reggino che portano le indagini: tra gli arrestati di ieri ci sono infatti nomi «pesanti» di pregiudicati da anni residenti nell’hinterland milanese.
Le intercettazioni telefoniche hanno immortalato un dialogo molto significativo tra Sgroi e il cartello della droga colombiano i cui membri volevano essere certi dell’affidabilità dei compratori per la grossa partita di droga. «Milano è in mano ai calabresi - li rassicurò Sgroi -. E noi siamo loro amici: quando verrai qui vedrai che li conosceremo tutti e andremo in Calabria».
All’intercettazione della telefonata da parte dei carabinieri di Milano è seguita una complessa trattativa al termine della quale i narcos colombiani avevano caricato gli oltre mille chili di stupefacenti a bordo di un cargo diretto all’aeroporto della capitale polacca.

Era il 18 febbraio 2009 e ad attendere l’aereo c’erano i servizi segreti polacchi allertati dalla Dea, l’agenzia antidroga statunitense, che «soffiarono» il carico pronto per essere caricato su un tir diretto in Italia.

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