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E il Pirellone alza il prezzo su hub e monnezza

La Regione non crede agli ammortizzatori e punta all’attacco, più cauti Comune e Provincia

«Non ha concluso niente» è la frase che Formigoni continua a ripetere ai suoi dopo l’incontro con il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Il governatore non è d’accordo con la linea difensiva scelta da Letizia Moratti e Filippo Penati, che punta a ridurre i danni dell’addio a Malpensa. La sua strategia è tenere alto il livello dello scontro col governo, continuare a proporre il piano industriale di Air One, pretendere la moratoria di tre anni, non cedere alla lusinga di parole quali «gradualità» e alzare il prezzo su Malpensa usando anche la leva dei rifiuti. Il messaggio è chiarissimo: «Concedeteci qualcosa di più e vi aiuteremo a risolvere il problema della spazzatura campana».
Formigoni è convinto che gli ammortizzatori sociali su cui insistono sindaco e presidente della Provincia siano una soluzione dei ripiego, che alla fine potrebbe danneggiare i lavoratori invece di aiutarli. Lo ha detto a chiare lettere a Padoa-Schioppa durante l’incontro di ieri: «La cassa integrazione per i 7500 lavoratori costa 154 milioni l’anno e sono soldi buttati via. Perché sprecarli quando bastano 200 milioni l’anno da dare a Air France per mantenere quei 7500 posti di lavoro e in più i 44mila voli che si preparano a essere soppressi?». Il ministro ha dovuto ammettere che «dal punto di vista quantitativo Malpensa è più hub di Fiumicino». Difficile dire quali siano le traduzioni concrete.


Formigoni, che è in contatto continuo con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, parlando con Prodi è stato ancora più esplicito: «Avete regalato 10 miliardi al Lazio per ripianare i debiti della sanità e non volete concedere 200 milioni al Nord». L’accordo può arrivare nei prossimi giorni, nascosto nei sacchi della spazzatura.

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