da Milano
Primo giorno di Salone: «Siamo partiti bene, è una grande vetrina del made in Italy», commenta Michele Perini. Soddisfatto, e con due buone ragioni per esserlo: come presidente della Fiera, e come addetto ai lavori. È infatti tra gli espositori più importanti con Sagsa, lazienda di famiglia specializzata in mobili per ufficio fin dagli anni Venti, oggi protagonista di una rivoluzione nel design, allinsegna del colore.
Come è nata lidea?
«La nostra è una scelta in controtendenza; un ritorno alla cultura dei grandi maestri del Novecento, come Balla, De Chirico, Rosai, e al loro modo di esprimersi con il colore. Giorgio Morandi scriveva: Esprimere ciò che è in natura, cioè nel mondo visibile, è la cosa che più mi interessa, una frase che mi ha profondamente colpito. Da qui è nata lidea di riportare nellambiente dove trascorriamo la maggior parte del tempo, cioè lufficio, i colori della natura. E i nostri designer hanno lavorato su questa proposta».
E il risultato?
«Abbiamo realizzato una linea, I colori di Sagsa appunto, che propone i gialli dei tramonti, i marroni delle terre, i verdi della campagna, tutto giocato sullarancio come filo conduttore. E che sia stata una buona idea lo dimostra il successo che ha avuto presso clienti e visitatori provenienti da Paesi lontanissimi fra loro, dallIrlanda al Quatar, eppure contenti di ritrovare nei nostri mobili una sfumatura della loro terra».
Questo significa che vendete soprattutto allestero?
«Il nostro fatturato è 12 milioni di euro, e ne esportiamo il 20 per cento. In Italia, certo, lintero settore ufficio sta attraversando un momento difficile, anche perché le grandi aziende sono sempre meno. Ma in compenso ci sono grandi progetti: basta guardare qui a Milano con la Città della moda. Auguriamoci però che siano realizzati velocemente come la nuova Fiera».
La vostra azienda, del resto, è un pezzo di storia milanese a tutti gli effetti.
«Certo. Tanto che da ieri è aperto al pubblico - e sarà visitabile su appuntamento - lo Spazio Museo Sagsa, nella nostra sede di Ripa di Porta Ticinese 111, con foto depoca e pezzi unici, tra cui gli arredi originali del grattacielo Pirelli disegnati da Giò Ponti. Abbiamo anche donato uffici completi progettati dal grande architetto allIstituto di cultura italiana di Chicago e al museo di Denver, oltre che alla Triennale, alla Pirelli e allAssolombarda. Ma allepoca ci occupavamo anche di forniture ospedaliere e per i grandi transatlantici, a cominciare dal Rex».
E in futuro?
«I prossimi appuntamenti sono la fiera di New York a maggio, poi il Dubai, la Russia e il Quatar.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.