E il presidente Usa torna tra la gente

RomaA venti giorni dall’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca iniziano a stringersi i rapporti tra il neopresidente americano e la diplomazia italiana. Ad aprile, d’altra parte, l’agenda internazionale entrerà nel vivo con appuntamenti importanti sia sul fronte economico (il G20 di Londra) che della politica estera (il vertice Nato di Strasburgo) e non solo l’Italia ma tutta l’Europa è in attesa dell’esordio internazionale di Obama.
Così, nelle ultime settimane Palazzo Chigi e la Farnesina hanno lavorato assiduamente per cercare di consolidare i rapporti con la nuova amministrazione democratica e proprio in questo senso è prevista a breve una missione diplomatica a Washington. Intanto, spiegano fonti del ministero degli Esteri, domani sera Silvio Berlusconi e il nuovo inquilino della Casa Bianca si sentiranno al telefono per la seconda volta da quando a novembre Obama è stato eletto presidente. Una conversazione che avrà al centro la crisi economica e l’appuntamento di aprile a Londra passando per il G4 economico (Germania, Francia, Italia e Spagna) che si terrà a Berlino il 22 febbraio. Ma anche i rapporti con la Russia in vista del vertice Nato - perché Berlusconi, visti gli ottimi rapporti con Vladimir Putin, è sempre più intenzionato a svolgere un ruolo di mediazione tra Washington e Mosca - e la crisi mediorientale, visto che proprio oggi il Cavaliere incontrerà a Palazzo Chigi prima il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen e poi il presidente egiziano Hosni Mubarak, che nella tregua di Gaza ha avuto un ruolo decisivo.
Ma al di là della telefonata, la diplomazia italiana sta lavorando a un incontro bilaterale tra Berlusconi e Obama, che potrebbe tenersi o a margine del G20 di Londra (1 e 2 aprile) oppure durante i lavori del vertice Nato di Strasburgo (3 e 4 aprile). Le richieste arrivate all’amministrazione americana, però, sono molte, visto che quella di aprile sarà la prima volta di Obama in Europa da presidente degli Stati Uniti. Tanto che la Repubblica Ceca, presidente di turno dell’Unione europea, sta cercando di organizzare per il 5 aprile a Praga un vertice Usa-Ue. Anche per questa ragione non è escluso che il bilaterale tra Obama e Berlusconi possa tenersi prima, magari a marzo a Washington. E anche di questo si parlerà martedì prossimo, quando la speaker del Congresso americano, la democratica Nancy Pelosi, pranzerà a Palazzo Chigi con Berlusconi.
Il premier, dunque, nei prossimi mesi è intenzionato a impegnarsi al massimo sul fronte della politica estera, forte anche della presidenza del G8 - la terza per lui - che per tutto il 2009 sarà dell’Italia e che culminerà nel summit di luglio alla Maddalena. Dell’azione diplomatica sulla nuova amministrazione democratica si è già detto, un lavorio lungo e incalzante anche alla luce degli ottimi rapporti che Berlusconi ha avuto con George W. Bush durante i suoi otto anni di presidenza.
Ma il Cavaliere è in prima fila anche nella partita mediorientale.

Oltre ai faccia a faccia di oggi con Abu Mazen e Mubarak, infatti, domani incontrerà una cinquantina di imprenditori internazionali di Israele e certamente si parlerà del consolidamento della tregua a Gaza. Anche perché il 2 marzo è in programma al Cairo una conferenza di pace e Berlusconi ha intenzione di far valere la sua mediazione rilanciando quel Piano Marshall per i territori palestinesi di cui ha più volte parlato.

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