Casablanca - Attraverso internet Al Qaida mette la firma anche agli attentati di Casablanca. Nell'operazione anti-jihadista di ieri l’altro sono morti quattro terroristi e un agente di polizia. «Il terrorismo costituisce un pericolo comune per il Maghreb» ha detto il portavoce del governo marocchino, Nabil Benabdallah. Il livello di allarme resta alto, ha spiegato, «perché potrebbero esserci altri terroristi latitanti, oltre a quelli intercettati».
I servizi di sicurezza marocchini danno la caccia a una decina di persone, presunti aspiranti kamikaze, che sarebbero nascosti nella città di Casablanca e potrebbero farsi esplodere, come i quattro che si sono fatti saltare nel corso della retata. «Cerchiamo una decina di terroristi estremamente pericolosi» ha detto una fonte di polizia mentre il re Mohammed VI, in un messaggio, ha espresso «la profonda convinzione che la lotta contro il terrorismo e i suoi seguaci riguarda tutti», sottolineando che i marocchini sono «profondamente attaccati alla loro società e alla patria di fronte a estremismo, terrorismo e tutto ciò che può minacciare la loro fede e l'opzione irreversibile della democrazia».
Martedì, in un quartiere popolare di Casablanca, capitale economica del paese, tre kamikaze hanno fatto esplodere le cariche esplosive che portavano addosso; un quarto è stato abbattuto prima che potesse azionare la carica. Erano tutti giovani islamisti con precedenti giudiziari.
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