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E Sheva tolse il microfono ad Ancelotti

Intervento a sorpresa dell’ucraino che smentisce la storiella di Carlo al Real: «Arrendetevi, il mister resta da noi»

nostro inviato

a Milanello

Vista la stampa spagnola, alla prova del nove, ci sono da rinfoderare tutti i giudizi taglienti sulla nostra categoria in Italia e celebrarne la serietà e l’attendibilità. Nel paragone, usciamo alla grande, purtroppo bisognerebbe aggiungere a causa di taluni precedenti egualmente poco onorevoli. Di ieri pomeriggio, a Milanello, una delle scene più divertenti della conferenza-stampa canonica, risulta quella recitata all’impronta da Ancelotti e Shevchenko dinanzi all’ennesima domanda sull’interesse del Real per il tecnico rossonero. «Posso rispondere io?» chiede compito, come un autentico milord inglese, Shevchenko che diventa sull’argomento portavoce di tutto lo spogliatoio. «Noi comprendiamo l’interesse del Real per il nostro allenatore ma lui ha scelto, ha firmato e resterà ancora con noi» scandisce l’ucraino. E i due, divertiti dal siparietto, si stringono la mano come per dire: ben detto, ben fatto.
Il secondo momento critico per i giornali spagnoli arriva appena si chiede conto all’interessato di una fanta notizia «sparata» in prima pagina da Marca, il giorno di Pasqua (Milanello tappezzata di foto di Ronaldinho, incubo rossonero, ndr).

«Se è per questo, sul mio comodino io ho una foto gigante di Frank Rijkaard» scherza Carlo Ancelotti che poi definisce le dimensioni del fatto: «sono chiacchiere», per lo scorno del cronista che fa finta di niente.

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