E in Spagna la squalifica dell’Atletico Madrid diventa un caso politico

Madrid. Sembrava un Atletico Madrid-Olympique Marsiglia di Champions League, ma si sta trasformando in uno Spagna-Francia. La squalifica di due giornate più multa di 150.000 euro ai rossobianchi di Madrid imposta dall’Uefa, sta diventando un caso politico. Ieri, infatti, nella capitale spagnola ministri e opposizione non parlavano altro che della «profonda ingiustizia» perpetrata dalla Commissione di Controllo e disciplina Uefa, presieduta da Michel Platini, che accusa la polizia spagnola di aver provocato «senza alcun motivo» gravi incidenti e accusa il club di aver permesso cori razzisti. Zapatero ha già mandato una lettera al francese e l’Atletico prepara un ricorso con l’appoggio del governo.
«L’Atletico ha il mio totale sostegno», ha dichiarato ieri Miguel Sebastián, ministro dell’Industria; «la squalifica è insolita e invieremo i video all’Uefa perché veda cosa è successo realmente», gli ha fatto eco il ministro degli Interni Rubalcaba, mentre la «ministra» dello Sport parlava di azioni «ingiustificate». Anche il premier Zapatero, sfegatato barcellonista, ha detto di essere solidale con il club madrileno e con la polizia. Ma sul tram della protesta è salita anche tutta l’opposizione.

«La polizia ha agito scrupolosamente contro dei selvaggi che, come ha detto, dovevano essere controllati», ha assicurato il Partido Popular, seguito da tutti gli altri gruppi. L’Uefa intanto ha rinviato l’applicazione della squalifica e domenica ci sarà la prima udienza del ricorso. La Spagna sa già per chi tifare.

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