E la Ventura va in contropiede: «Conduco varietà, non processi»

Laura Rio

da Milano

«Più mi attaccano, più mi eccito». Simona Ventura non si fa certo intimidire dal diluvio di polemiche seguite alla partecipazione di Moggi a Quelli che il calcio... Lei è così: più la situazione si complica, più tira fuori le unghie. Con quello che ha passato negli ultimi due anni, tra divorzi e tradimenti, l’attacco di ministri e consiglieri Rai su calciopoli al limite la irrita, ma soprattutto la galvanizza. E poi, con uno show domenicale arrivato alla sesta edizione, che deve lottare per gli ascolti senza poter neppure mostrare i gol (i diritti sono di Mediaset), finire in prima pagina su tutti i giornali, è solo una manna.
Comunque, la difesa di Simona è chiara: «Quelli che è un varietà, non una trasmissione giornalistica. Quindi noi facciamo interviste, collegamenti, sketch, cazzeggio, non un processo».
Però le viene contestato il fatto che Moggi abbia potuto fare un’arringa quasi senza contraddittorio...
«Prima di tutto scopro solo ora che in un varietà debba esserci un contraddittorio. E comunque in studio c’erano quattro giornalisti stranieri. Inoltre Gene Gnocchi e Andrea Vianello (conduttore di Mi manda Raitre), che non mi sembra proprio un coniglio, hanno fatto domande anche dure».
Lei non si è posta in maniera troppo remissiva?
«Questo è il mio modo di fare interviste, la mia cifra. Non mi pongo in modo aggressivo. Ripeto, faccio un varietà».
Non ha un occhio di riguardo per l’ex direttore generale della Juventus?
«Ma figuriamoci. Ho fatto la giornalista sportiva per otto anni ed è naturale che conosca bene Moggi, che è stato in quel mondo per vent’anni. Umanamente mi fa simpatia come tutte le persone che prima sono sulle stelle e poi cadono nella polvere. Ci sono passata anch’io, figuriamoci se non ho comprensione per gli altri. Non sopporto invece tutti quelli che prima lisciano il pelo ai potenti e poi appena il vento gira non si fanno più sentire».
Quindi non si rimprovera nulla?
«Assolutamente. Io sono equidistante, da sempre, lo prova tutto il lavoro che ho fatto fino ad adesso. Basta ricordarsi la dura risposta data a Gasparri quando intervenne nella trasmissione. Abbiamo invitato ripetutamente anche il commissario della Federazione Guido Rossi, ma non ha voluto venire. Noi ospitiamo tutti, ma se ci dicono di no, non possiamo far nulla».


Nel mirino è finito soprattutto il ministro Mastella...
«Be’, il nostro è stato un colpo da maestri. Avere lui in collegamento ha solo giovato allo show».
Ma a lei come è sembrato Moggi, dopo la tempesta di questi mesi?
«L’ho trovato combattivo».

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