Adriano Celentano
Professore. Dici che il mio pensiero è nullo e sono strapagato per non dire niente. Mentre tu invece, che il pensiero ce l'hai, vai in televisione gratis. Ma se la televisione non paga neanche chi le ha le idee, come fa a strapagare uno che non dice niente?...
Ora io sono il primo a riconoscere che effettivamente qualche pensiero tu ce l'hai. E quando ciò accade, grazie alla tua dialettica che invidio, lo esponi anche bene. Ma questo non basta se poi il pensiero viene puntualmente devastato da uno dei tuoi attacchi isterici. Chi ti ascolta a casa poi non ti riconosce perché l'immagine che dai non è più quella di chi si intende d'arte, ma quella di un rimbambito colpito improvvisamente dal fuoco di S. Antonio.
Quindi io insisto. Devi cambiare. Lo dico per il tuo bene. Perché questi atti di improvvisa follia possono influire negativamente anche sul tuo lavoro. Preso come sei, dal fascino di chi ha il coraggio di censurare persone come Roberto Saviano, ti può succedere che di fronte a un banale quadro del «DITTATORE generale della Rai» magari lo scambi per un Raffaello. E questa non è una cosa da prendere sotto gamba, credimi.
Fra le tante cose che hai scritto sul mio conto, più che altro che hai «PENSATO»... ho letto anche che vorresti fare un confronto in televisione con me. Ora io non voglio insistere, però te lo sconsiglio. Tu sei colto e io sono ignorante. Anzi, il re degli ignoranti. Tu sei preparato a parlare con gente altrettanto colta come lo sei tu. Per cui conosci i confini nei quali la cultura vi incanala e quindi non avresti problemi.
Ma se parli con un ignorante potresti trovarti in serie difficoltà, perché l'ignorante non ha confini. E allora anche i tuoi salterebbero e potresti perdere l'equilibrio... Però... se hai deciso così... Prima o poi capiterà che un giorno, saremo uno di fronte all'altro davanti alle telecamere...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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