Ecclestone: «La F1 a Monza ancora per molti anni»

Nessun timore, il Gran premio d’Italia a Monza non si tocca. Parola di Bernie Ecclestone, il padre padrone del gran circo della Formula uno particolarmente sorridente ieri sull’asfalto del circuito brianzolo assediato dalla solita folla di appassionati e tifosi. «Everything is ok», è tutto a posto ha assicurato con un gran sorriso e una stretta di mano al governatore Roberto Formigoni dopo un incontro e un fitto colloquio nel paddock dell’autodromo quando non mancava molto al via della gara più attesa dell’intero calendario. Ancora una volta attraversata dalla preoccupazione per le ricorrenti voci che vorrebbero eliminato l’appuntamento monzese a favore di nazioni economicamente emergenti e di piste abbondantemente foraggiate da sponsor desiderosi di mettersi in mostra. Di contro c’è ancora una volta l’impegno di Formigoni. «La nostra volontà - ha spiegato al termine del faccia a faccia - è potenziare sempre di più il circuito e tutte le sue attività, integrandolo con la tutela del parco e la valorizzazione della Villa Reale». Nessun dubbio, dunque, perché «Ecclestone mi ha confermato che il futuro della F1 continuerà a passare da Monza per molti anni ancora».
Tanta passione, ma anche affari e posti di lavoro per un appuntamento che approdò a Monza per la prima volta nel 1922 quando a vincere fu la Fiat di Pietro Bordino. E che con quella di ieri è giunto all’ottantaduesima bandiera a scacchi. Un’edizione del Gran Premio d’Italia che secondo una ricerca dell’Uffico studi della Camera di commercio di Monza e Brianza vale 3,8 miliardi di euro e ne porta alla Lombardia oltre 35 milioni. Con una crescita nell’indotto tra il 5 e il 10 per cento rispetto allo scorso anno per un evento che, nonostante i tempi di crisi, crea 360 posti di lavoro solo nel territorio della Brianza. Solo per la settimana del Gp l’indotto per l’accoglienza turistica è pari a oltre 31 milioni di euro, a cui ne vanno aggiunti 4,5 milioni per il comparto degli allestimenti, comunicazione, spedizioni, allestimento impianti e facchinaggio della Brianza che lavora direttamente per la manifestazione e per gli eventi collaterali della settimana. Di questi, sostiene lo studio, 10,3 milioni di euro vengono dallo shopping dei turisti, 10,4 dagli alloggi del popolo dei motori, 8,5 dalla ristorazione e 2,4 milioni da parcheggi e trasporti. A livello territoriale, il giro di affari rimane per 16,2 milioni di euro a Monza e in Brianza, mentre a Milano vanno 9,6 milioni e oltre 4 milioni tra Como e Lecco.

Il brand Gran Premio d'Italia di Monza, sempre secondo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, vale 3,8 miliardi di euro secondo i parametri legati a conoscenza e attrattività della manifestazione a livello nazionale e internazionale, flussi turistici generali e legati all’evento, competitività economica del territorio (imprese, indice di apertura commerciale, Pil). L’unico neo è che sono passati ben 45 anni dall’ultima vittoria di un pilota italiano, quella di Ludovico Scarfiotti nel 1966.

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