Dopo le cartoline, i pensierini. Per tre settimane ho inviato immagini di un Giro o di unItalia che è sfilata attorno alla corsa rosa e con questi appunti di fine viaggio voglio fare un omaggio ad un piccolissima parte di quelle persone e personaggi mai sotto i riflettori. È il caso del «quarto uomo» del ciclismo, che nella realtà è una donna: per la prima volta nella quasi centenaria storia del Giro. È Rosella Bonfanti, assistente del presidente di giuria, che in pratica è larbitro della corsa. Poi, altra donna, cè Barbara Pedrotti, 26 anni, trentina di Rovereto, modella, attrice, presentatrice e da una decina di anni speaker di manifestazioni ciclistiche. Per la prima volta al Giro, come spalla di Bruno Ronchetti. «Quando mi ha chiamata Angelo Zomegnan - racconta - credevo si trattasse di uno scherzo... ». E poi cè Laura Bertinotti, colei che tiene i conti. «In verità li faccio assieme a Andrea Riva - dice lei -. È una bella responsabilità: abbiamo il malloppo, come dicono in molti, e a noi sta il compito di far quadrare sempre gli euro».
E gli uomini? Eccolo, ce nè uno prezioso che svolge antichi compiti per anni riservati alle signore: lava, stira e cuce. Si chiama Claudio Castellano, è il «mammo»: suo padre Pasquale è stato per anni il sarto tutto fare del Giro ai tempi del mitico Vincenzo Torriani e adesso cè lui, che lava cuce stira in continuazione, prima e dopo corsa, anche per applicare a caldo le decalcomanie degli sponsor sulle maglie rosa verde bianca e ciclamino. «Ma il compito più difficile è coordinare il sacco del pulito. Qui al Giro si fa tutto davvero di corsa». Poi ci sono due figure presenti nei discorsi in carovana, che nessuno però ha mai visto in questi anni. Si sentono ma non si vedono. Sono Virginio Piccolo e Sergio Mometti.
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