(...) per il tempo poco clemente, cerano poche persone. Occorre quindi fare attenzione. Dentro e intorno allacqua, che laltro giorno, dicono i testimoni, era di un «colore strano», si annidava, e probabilmente si annida ancora, unalga tossica, la «ostreopsis ovata», che colpisce luomo.
Si tratta di unorganismo unicellulare di origine tropicale, ce ne sono milioni per litro dacqua, la cui abbondante fioritura in particolari condizioni, come quelle della caldissima giornata di domenica, provoca a contatto con luomo tosse secca, febbre tra i trentotto e i trentanove gradi, cefalea, vomito, forte bruciore agli occhi e congiuntivite. Gli stessi sintomi riscontrati in unottantina di persone ricoverate durgenza al Galliera e al San Martino. Così come per una decina di bambini che sono stati dirottati al pronto soccorso del Gaslini. Tutti sono stati visitati e curati con un antibiotico e ieri la gran parte è stata dimessa dalle unità durgenza, ma laltra sera nei pronti soccorso cera il panico. Gente che urlava, caos in corsia per il gran numero di pazienti e accompagnatori, ambulanze che andavano e venivano. Qualcuno che spiegava come avesse fatto il bagno in mare e si fosse sentito male. Altri che non si erano nemmeno bagnati i piedi, ma avevano gli stessi sintomi. Il punto in comune era che si trovavano sui bagnasciuga vicino ai depuratori.
A calmare un pochino gli animi laltra sera al San Martino è intervenuto linfettivologo Matteo Bassetti che è stato uno dei primi ad ipotizzare unintossicazione di tipo biologico. Qualcuno, infatti, aveva lanciato lidea del malfunzionamento dei tre depuratori sulle coste del levante cittadino. Una verifica in questo senso è stata immediatamente ordinata dallassessore Valter Seggi che, dopo i rilievi dei tecnici effettuati ieri mattina, ha confermato come «lo stato attuale degli impianti è a norma e non sono state rilevate irregolarità». Tuttavia, come ha annunciato in seguito lassessore Dallorto, «è stato previsto il divieto di balneazione. I sintomi dei ricoverati non sono gravi, cè anche chi non ha fatto il bagno, ma comunque ci è sembrato opportuno disporre il divieto di balneazione sul litorale cittadino che va da Punta Vagno fino al confine di Genova con Bogliasco. Ovviamente la situazione rimane sotto stretto monitoraggio e i giorni dellordinanza saranno rinnovabili o revocabili in conseguenza degli esiti analitici degli accertamenti dellArpal».
In base alle valutazioni degli esperti, il sindaco Beppe Pericu ha invitato, a fini cautelativi, a «ridurre lesposizione dei cittadini, soprattutto quelli sensibili, al contatto con laerosol marino».
Resta lallarme per lalga tossica che si trasforma in aerosol scoperta a tempo di record dagli studiosi dellArpal genovese che per tutta la giornata di ieri hanno analizzato i campioni di acqua e valutato gli esami effettuati sui ricoverati. In pratica, oltre al contatto in acqua, cè la possibilità che il gas venga inalato e quindi si verifichi uninfezione delle alte vie respiratorie insieme a irritazione degli occhi. Secondo gli esperti ci vogliono però situazioni particolari per cui si verifichi unintossicazione da alga. In sostanza ci deve essere una giornata molto calda, mare piatto, luce. La ostreopsis tropicale si sviluppa soprattutto sotto costa nei primi metri dacqua dalla riva, ma vive sul fondo.
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