I farmaci scontati? Da due giorni si comprano in via delle Forze Armate, a Baggio. Da lunedì si potrà farlo in via Stradivari (zona Loreto) e a Corsico. E presto altri «punti» potrebbero aggiungersi nella mappa delle farmacie che hanno accettato di praticare gli sconti (fino al 20 per cento) sui medicinali di «fascia c», quelli acquistabili senza ricetta medica, dallaspirina alle pastiglie per la gola, dalla tachipirina allo sciroppo per la tosse. Le 84 ex municipalizzate (ora controllate dalla società Admenta Italia) ancora non hanno deciso: «Il ministro Storace ha lanciato una sfida che ci piacerebbe cogliere - racconta Sante Fermi, amministratore delegato della società -. Da venti giorni stiamo studiando se è possibile: i farmaci da banco rappresentano l11 per cento delle nostre vendite, una fetta importante. Se partiranno gli sconti? Lo ripeto, stiamo studiando una soluzione. Ma sono fiducioso». Il resto delle farmacie (in città sono in tutto 400) aspetta la risposta: «Se le ex comunali partono con i ribassi - ammettono molti - sarà difficile non fare lo stesso».
Cè chi si è già mosso. «Dal primo giugno facciamo uno sconto di almeno il 10 per cento su una trentina di prodotti, dalle garze allAspirina - raccontano alla farmacia «Barocco» di via delle Forze armate 212, a Baggio -. I clienti erano sorpresi. Siamo in un quartiere popoloso e popolare, ci sono molti anziani a basso reddito. I conti? Cercheremo di spuntare un prezzo migliore dai fornitori, si può fare». Nella farmacia di Alberto Ambreck, in via Stradivari, zona Loreto, i ribassi «del 10 per cento» scatteranno da lunedì. Una decisione, spiega il titolare, presa a malincuore: «Il ministro ha suggerito la cosa. Se non lavessi fatta, sarei andato contro la nostra immagine. Ma non è così che si risolve il problema».
Ne sono convinti tutti i farmacisti, da corso Lodi («lo sciroppo non è una bevanda che lancio con lo sconto») a Cordusio, da Paolo Sarpi a piazzale Baracca. Il ministero ricorda che negli ultimi mesi molti di questi farmaci hanno subito un aumento ingiustificato. «Per la prima volta lo sconto non è richiesto a tutta la filiera ma solo al terminale di vendita, perché?», ribatte Attilio Fassone alla «Procaccini» di via Lomazzo. «Noi non possiamo comprare allestero le medicine, cosa che ci farebbe risparmiare e non poco - aggiunge Andrea De Zanetti, titolare della farmacia Legnani vicino a piazzale Baracca -. I ribassi? Se qualcuno parte dovrò adeguarmi anche se mi sembra una forzatura». I titolari ne fanno una questione di bilancio: «Un privato deve tenere i conti in regola, se scontiamo i prodotti del 20 per cento resta un margine del 10, massimo 15 per cento. Che, specie per i piccoli, significa chiusura. Non siamo farmacie pubbliche». A Corsico, le quattro comunali faranno partire gli sconti da lunedì. «Meno 20 per cento su tutti i farmaci senza obbligo di ricetta», annuncia il cartello appeso sulle vetrate. «I prezzi sono alti, ma questo non è lintervento giusto - spiega il direttore, Carmelo Famà -. Il bilancio? Siamo pubblici, il problema esiste e andrà risolto in quella sede». Restano le controindicazioni da sconto: «Vedendo laspirina scontata qualcuno potrebbe fare scorta e consumare male il farmaco.
E i clienti? In pochi finora hanno chiesto dei ribassi. «Non ne so nulla - sospira unanziana appena uscita da una farmacia in zona Corvetto -. Dipendo dai farmaci e limpressione è quella di spendere sempre più».
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