(...) per darsi una mossa: è pronto a partire in aula un lungo viaggio nel degrado della città «a bordo» delle 17 (!) interrogazioni urgenti a risposta scritta del consigliere comunale della Destra, Gianni Bernabò Brea. Il quale, smentendo nei fatti il prolungarsi del letargo estivo della «Casta», rompe il ghiaccio degli interventi di sollecito alla signora sindaco e, contemporaneamente, rompe le scatole a chi, nella maggioranza di centrosinistra, si occupa di primarie piuttosto che di sicurezza, di candidature anziché di decoro urbano, di equilibri politici più avanzati e arretrati invece che di qualità della vita dei genovesi. È puntiglioso, documentato fino alle minuzie, questo Bernabò Brea, uno dei pochi eletti a non lasciarsi condizionare dalla melassa del conformismo «volemose bene, semo bipartisan, non disturbiamo troppo il manovratore, la giunta lavora male, ma anche bene» che contagia, a lungo andare, anche i più agguerriti degli oppositori. Bernabò Brea, del resto, non è nuovo a mettersi di traverso rispetto a chi ignora, o finge di ignorare, la progressiva discesa agli inferi del livello di gestione amministrativa. Ne esce fuori, dalle sue battaglie magari anche un po donchisciottesche, un quadro disarmante, ma reale della situazione di oggi e di quella in prospettiva, con analisi puntuali dei problemi irrisolti dalla giunta di governo. Sono analisi che riecheggiano tante denunce uscite su queste pagine, anche su segnalazione dei lettori, e che hanno ricevuto altrettante promesse di intervento. Promesse, ahimè, quasi sempre rimaste tali e quali. Stacchiamo fior da fiore:
Il Bronx nostrano A confermarlo, ogni giorno - scrive Bernabò Brea - cè almeno un motivo, a Sampierdarena, zona franca di ogni genere di sottobosco umano, spacciatori, tossici, prostitute, clochard, extracomunitari illegali, vandali, zingari, nomadi, rom e teppisti dogni genere. Proprio qualche settimana fa, «lopera di vandalismo ha prodotto la devastazione di segnali stradali, di cassonetti dellimmondizia, di portoni di condomini, di specchietti retrovisori di auto e labbattimento di moto sul selciato, in particolare in via Cantore e via Buranello. Risultato: nessun intervento delle autorità municipali.
In Darsena come a Napoli Rumenta a go go: «A chi abita al Cembalo sono stati tolti nottetempo tre cassonetti» e non si può pretendere che la gente «custodisca» i rifiuti in casa. Risultato: nessun intervento delle autorità municipali.
Rom «esenti» dallIsee Cè un «buco» nellapplicazione del sistema Isee per misurare la ricchezza delle famiglie: «Possibile che non si possa sapere una buona volta se i genitori dei bambini rom iscritti a nidi e scuole dinfanzia comunali pagano o non pagano la retta?». Risultato: nessun intervento delle autorità municipali.
Il sottopasso della vergogna Via Minghetti, Cornigliano: cè un tunnel «inutilizzato e chiuso con due porte di ferro, colmo di sporcizia e diventato punto di ristoro per extracomunitari» che banchettano e abbandonano residui di cibo e bevande. E i topi ballano. Risultato: nessun intervento delle autorità municipali.
Il muro che divide Via Teodoro da Monferrato, Pegli: da quattro anni i residenti lottano per chiedere lapertura di un varco nel muro (eretto in sostituzione di un passaggio a livello) che taglia in due la strada. Risultato: nessun intervento delle autorità municipali.
Ci sarebbe anche qualcosaltro, e non di minore caratura, nelle interpellanze del consigliere: i nomadi stanziali di Brignole, la sconnessione «storica» dellasfalto in corso Firenze, lascensore fantasma tra Villa Scassi e via Cantore, gli zingari questuanti in via Garibaldi-patrimonio dellUmanità (Strada Nuova, non gli zingari), il mercato abusivo nel Porto antico.
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