Addio alle merendine ipercaloriche, basta con le schiacciatine confezionate unte e bisunte. E non ci saranno nemmeno più le bibite gassate e piene di conservanti. I nuovi distributori automatici di Milano proporranno un menù molto più salutare: frutta secca, barrette di cioccolato con le calorie calibrate, yogurt, frullati, centrifugati di frutta, tè verde, snack con cereali - riso, orzo, mais e farro - ricchi di fibre integrali, sandwich di verdure, spremute, frutta e verdura fresca. I nuovi «dispenser della salute» proporranno cibi sani ai passanti e ribalteranno il concetto di snack. Per ora ne verranno installati una quindicina, ma nei prossimi mesi se ne potranno contare duecento in tutta la città. I distributori saranno installati nei parchi, vicino alle scuole, agli asili nido, accanto alle pensiline del tram e alle edicole. In sostanza, nei luoghi in cui si è costretti a qualche attesa o in cui ci si può concedere una pausa.
Inserendo 2 euro al massimo, si potrà far merenda con alimenti selezionati. Liniziativa è promossa dalla Fondazione Veronesi. Testimonial delle nuove macchinette è Gabriella Dompé, numero uno di Farmindustria. Insomma, in vista di Expo, ci si prepara a promuovere unalimentazione equilibrata, non più alla vecchia maniera ma un po più consapevole.
«Il progetto presta la massima attenzione - spiega lassessore milanese alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna - sia alla quantità sia alla qualità, entrambi indici indispensabili della salubrità di un alimento già pronto. Secondo unindagine, infatti, le porzioni degli alimenti confezionati sono aumentate negli ultimi anni in peso e calorie del 200%, favorendo obesità, diabete ed ipercolesterolemia». I prodotti offerti dai distributori della salute sono anche ecosostenibili e, per quanto possibile, a chilometro zero e non importati da chissà dove ma made in Lombardia.
Lidea della merenda «automatica ma sana» è nata analizzando le conclusioni di una ricerca condotta da European House - Ambrosetti su dati Nielsen Barilla. Dallindagine emerge che in Italia ogni giorno vengono consumati 105 milioni di pasti, di cui il 24% fuori casa ed il 73% in meno di trenta minuti. Il classico mordi e fuggi, consumato in fretta giusto per tappare lo stomaco. Per di più, nel 14% dei casi si mangia in piedi, alla londinese. E ovviamente ci si rifugia sempre più spesso nei cibi preconfezionati e precotti.
Il risultato? Le nuove abitudini alimentari fanno sì che la dieta degli italiani contenga in media il 30% di grassi in più del dovuto. E con i grassi crescono anche i fattori di rischio, soprattutto per gli uomini. In sostanza, con uno sgarro a merenda si rischia di mandare allaria il beneficio di un pranzo o di una cena sana. Parola della fondazione Veronesi che per questo ha voluto proporre una guida al mangiar sano che giustifica la scelta dei prodotti disponibili nei distributori.
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