Ecco gli Offspring i «pentiti» del punk rock

Gli Offspring da sempre vengono definiti un gruppo «punk». Ma i veri cultori del punk sanno bene che quel termine definisce un mondo di inquietudine interiore ma soprattutto sociale, insomma uno stato di insofferenza e di rabbia verso il sistema tutto. Cosa che gente come Offspring e i loro cugini Green Day sono stati ben lungi dal rappresentare negli anni '90, decennio di maggior successo per entrambe le band americane. Le melodie degli Offspring (questa sera all'Alcatraz di via Valtellina, ore 21, info: 02-69016352), inoltre, si avvicinano più a quelle del genere pop e rock, più che al genere punk, filone nato verso la metà degli anni '70 e declinato in diverse salse. Ne citiamo alcune: quelle dei Ramones negli States, quelle dei mitici Sex Pistols in Inghilterra, e quelle dei meno conosciuti, ma non meno influenti per le generazioni anni '80, Warsaw, poi convertiti in Joy Division, sempre dal Regno Unito. Anche se è lo stesso cantante e leader degli Offspring ad affermare: «Chi è che può definire cosa è e cosa non è il punk?». Una certa soggettività di definizione, lo ammettiamo, è permessa, anche perché c'è chi si ribella a una cosa e chi all'esatto contrario. Però ci sono dei cardini che il vecchio e caro punk non permetterebbe di abbandonare: la sfrontatezza, le sonorità semplici e grezze, gli accordi altrettanto elementari, i testi delle canzoni in forte antitesi con tutto il mondo civilizzato (o quasi), un approccio al microfono animalesco e antimelodico. Ecco dove gli Offspring si può dire che non sono per nulla punk. Nella loro comunque rispettabile carriera iniziata nel lontano 1984, hanno sempre ricercato il «motivetto», il ritornello. Insomma, la melodia. Come i Green Day sono partiti dalla cultura punk per poi abbracciare quella rock e poi ancora quella pop. Ne sono l'emblema l'album Americana del 1998, forse Lp più conosciuto e apprezzato dai mercati europei: in totale vendette 11 milioni di copie! Pezzi come Pretty fly (for a White Guy?), hanno fatto il giro del mondo per le voci femminili di apertura che più pop non si può. Il tutto condito con un video molto superficiale (con donne eccitate che chiamano all'amore dei maschietti) mandato in onda su tutte le emittenti musicali del globo: non proprio una merce punk. Poco male, purezza e successo oggi non vanno di pari passo.

E gli Offspring fanno di certo parte di quella nuova ondata di rock che ha segnato un'intera generazione, quella dei liceali di fine anni '90, che grazie a loro e ai già citati Green Day sono tornati a «pogare» (ovvero a ballare spingendosi sotto il palco) dopo che per tutti gli anni '80 non era stato possibile con la nascita della dance, della new wave, della dark e del trend new romantic.

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