Ecco il salone del Mobile «Qui il made in Italy sa rispondere alla crisi»

Ecco il salone del Mobile «Qui il made in Italy sa rispondere alla crisi»

Come una diva che si incipria prima di andare in scena, la Milano del design prepara gli ultimi ritocchi alla vigilia del Salone del Mobile, la settimana più trasversalmente internazionale che si tiene sotto la Madonnina. Ieri un pubblico quasi da stadio assiepava le balconate del Teatro dell’Arte, in attesa della presentazione del programma di Cosmit, l’ente fieristico che il 17 aprile alzerà il sipario su tutto il meglio che il made in Italy è in grado di proporre nel pianeta arredi. A suffragare l’importanza dell’evento, che prevede in città la pacifica invasione di oltre 300mila persone da tutto il mondo, erano presenti il sindaco Giuliano Pisapia, l’assessore alla Cultura Stefano Boeri, e finanche l’ex assessore alla Moda e al Design Giovanni Terzi, accolto tra gli applausi. Mezzo secolo è trascorso dalla prima edizione e anche stavolta il Salone milanese farà il check up a uno dei comparti chiave dell’impresa nazionale. «Inutile nascondercelo, per il settore Legno non è un gran momento - dice al Giornale il presidente di Cosmit Carlo Guglielmi - soprattutto per quelle piccole e medie imprese che non sono state capaci, o non ne hanno avuto i mezzi, di espandersi oltre il mercato nazionale. Nonostante ciò, vedo da parte delle aziende italiane una gran voglia di ripresa, testimoniata dalla piena partecipazione ai padiglioni fieristici di Rho che quest’anno andranno a occupare 209mila metri quadri».
I piccoli piangono, schiacciati dalla crisi del consumo interno e dalla globalizzazione che favorisce i mercati emergenti. Crescono invece i grandi, che portano i nomi di B&B Italia, Kartell, Molteni, Poliform, Flou, Poltrona Frau e qualche altro. A trionfare è soprattutto il settore cucina, a cui saranno dedicati quattro nuovi padiglioni, che lo scorso anno ha visto crescere le esportazioni dell’1.7 per cento grazie soprattutto a un aumento del 50 per cento degli acquisti dal mercato cinese e del 21.3 per cento da quello russo. A dimostrazione che sul terreno della qualità dei manufatti associata all’alta tecnologia, il design italiano non teme rivali. Tra i 2.500 espositori che saranno presenti in Fiera, largo spazio anche al bagno, con due padiglioni dedicati a vasche, docce, arredi e ai prototipi degli under 35. Un titolo emblematico, quello coniato per questa 51ma edizione: «A Milano. Dove, se no?», a voler sottolineare la milanesità di un evento che - unico nel suo genere - mette in osmosi il mondo dell’industria, quello accademico e quello della cultura. Non a caso ad aprire la giornata di presentazione è stata una performance teatrale, mentre la passerella dei politici era lì a sottolineare il valore di una manifestazione che va al di là dei profitti ma mette più che mai in luce - anche grazie al circuito del «Fuorisalone» - le enormi potenzialità di una città che ha una gran voglia di recuperare spazi per i giovani e per la ricerca.
In questa direzione vanno anche due novità di quest’anno: l’apertura al pubblico dei non addetti ai lavori anche nella giornata di sabato e il debutto della manifestazione sui social network. Tutti gli otto Saloni approderanno infatti su Facebook, Twitter, Flickr, Blog e YouTube. Il sindaco e l’assessore, archiviata la polemica sul caso Triennale, non hanno risparmiato elogi e promesse. «Milano è protagonista di questo grande evento - ha detto Pisapia - che ha la capacità di attirare nella capitale del design migliaia di espositori nazionali e internazionali». Boeri, invece, ha sottolineato un’altra novità di quest’anno, e cioè che Milano sarà ospite d’onore alla settimana del design cinese a Pechino, dal 28 settembre al 3 ottobre. «Siamo molto orgogliosi di questo invito - ha detto - perchè si tratta di un’occasione unica per incontrare aziende di tutto il mondo e committenti cinesi in cerca di qualità».
Agli amministratori della città, però, spetta un compito ben più importante: quello di rendere la città davvero degna di un grande evento che ogni anno lamenta carenze logistiche, organizzative e alberghiere. La speculazione di cui si rendono protagonisti ad aprile quasi tutti gli albergatori che triplicano le tariffe costringendo i giovani stranieri a soluzioni capestro, non fa onore purtroppo a nessuno.

«Quest’anno Cosmit è riuscita a stipulare un accordo speciale con l’Agenzia Ventana per offrire un’ampia disponibilità alberghiera a prezzi concorrenziali - dice Guglielmi - ma molto resta ancora da fare. Da tempo chiediamo l’istituzione di una tessera unica che consenta al pubblico di accedere, durante la settimana, a tutta la rete dei trasporti, alle esposizioni cittadine e ovviamente alla Fiera. Ce la faremo?».

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