Chi sarà il successore di Silvio Berlusconi? Sull’argomento da anni si stanno esibendo un po’ tutti, ma il quesito è rimasto fino ad ora senza soluzione. O meglio, si sono rincorsi i soliti nomi: gli ex alleati Fini e Casini, Tremonti, Gianni Letta eccetera eccetera. Non è così. Per il dopo Berlusconi, alla guida del governo, ci sarà un giovane che non è mai stato in concorrenza con il capo, che non ha altre mire, che nel corso degli anni ha combattuto ma non si è bruciato in prima linea sui fronti delle tante guerre che hanno caratterizzato l’antiberlusconismo. Che ormai i tempi siano maturi per una designazione appare evidente. Nei giorni scorsi il premier ha detto che non vorrebbe ricandidarsi alle prossime elezioni del 2013, che l’alternativa c’è già e va cercata dentro l’attuale esecutivo. Attualmente il cerchio si stringe attorno a tre nomi: Angelino Alfano, ministro della Giustizia, Franco Frattini, ministro degli Esteri, e Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione. I tre hanno in comune molte cose. Sono giovani (dai 37 ai 50 anni), hanno ricoperto incarichi importanti e prestigiosi senza scivolare sulle tante bucce di banana messe sul loro cammino, hanno tessuto negli anni importanti relazioni dentro e fuori il Paese, arrivano dalla prima ondata di forzisti (zoccolo duro di qualsiasi maggioranza di centrodestra), non hanno scheletri negli armadi. La cosa potrebbe stupire. Ma come, con tanti pretendenti super navigati e blasonati si pensa a un outsider? Già, è proprio così. Ovviamente tutto questo vale nell’ipotesi che sia Berlusconi stesso a gestire il passaggio e che ciò non debba avvenire sull’onda di una emergenza. Lo scenario è quello di un Berlusconi che, a tempo debito, lascerà lo scettro formale del comando ma continuerà a essere leader del suo partito e punto di riferimento per la coalizione e per gli elettori.
Del resto è impensabile che un big, politicamente vecchio, che è stato ostile al Pdl immaginando scenari diversi, che abbia già tramato o addirittura tradito, che abbia posizioni minoritarie dentro la grande casa dei moderati possa ambire a una successione concordata. Per gente come Fini, Casini e altri insospettabili, l’unica possibilità è il blitz. Di recente ci hanno provato e sappiamo come è andata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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