Messi da parte, nonostante i meriti acquisiti e gli encomi ricevuti. Ecco le deposizioni consegnate ai Pm della capitale dagli 007 del Sisde che denunciano di essere stati giubilati ingiustamente, accantonati per motivi risibili se non di mancata contiguità politica a favore di «nuovi assunti» con migliori entrature nei partiti vicini all’esecutivo di Prodi.
È la loro parola, sono le loro storie di presunti abusi subiti dopo anni di lavoro, messe nero su bianco negli esposti, ora finiti agli atti dell’inchiesta che la Procura di Roma ha aperto sulla vicenda. Raccontano di essere stati «fatti fuori» per motivi legati a criteri di anzianità e di rendimento, ma quei criteri, secondo loro, sono pretestuosi. Per dimostrarlo, parlano di colleghi più anziani rimasti in servizio, o di altri agenti che invece degli encomi e delle lodi che loro hanno ricevuto sono finiti invischiati in procedimenti disciplinari, o addirittura denunciati. Ma loro sono a casa, questi ultimi, invece, ancora al loro posto. C’è chi denuncia mobbing, chi racconta di aver pagato per essersi rifiutato di «accomodare» le multe del proprio capo, chi, ancora, crede di aver pagato per aver segnalato la crescita della criminalità romena.
Ma ai piani alti del Sisde si nega categoricamente che i «defenestrati» abbiano pagato per far posto a un plotone di nuovi 007 «raccomandati»."Così il direttore di divisione ha piazzato gli incompetenti"
"Rimosso dopo un contrasto sulla lotta al crimine romeno"
"Confinata a fare l’archivista in una stanza coi topi morti"
"Solo elogi, mai un richiamo. Cacciata di punto in bianco"
"Multe da annullare al capo. Rifiutai: mi hanno silurato"
"Senza l’accesso al server col pc si poteva solo giocare"
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