«Economia in crescita, ora tocca alle infrastrutture»

Galassi: «La ripresa adesso va sostenuta da politiche di sviluppo urbano che tengano conto delle piccole imprese»

Marta Bravi

Ripresa economica, questa la parola d’ordine delle piccole e medie imprese milanesi che hanno registrato un andamento positivo del ciclo economico a partire dal terzo trimestre del 2005 fino a fine anno, tanto da lasciare prevedere un’ulteriore crescita. Lo rivela l’indagine congiunturale del periodo ottobre-dicembre 2005 che è stata presentata ieri da Apimilano, l’associazione delle piccole e medie imprese di Milano e provincia.
Indicatori della ripresa gli ordini, che presentano un saldo grezzo di +3,6% rispetto al +2,5% del trimestre precedente e al -6,1% di fine 2004; la produzione che ha registrato un incremento del 10,2%, rispetto al +2,5% dello scorso trimestre e al 2004 addirittura in calo del 2,3%. Nota dolente, in un quadro che fa sperare per il meglio, il tasso dell’occupazione che decresce dell’1,2% rispetto al dato del terzo trimestre, in crescita dello 0,8%. «Un’economia in lenta ma progressiva ripresa - ha commentato il presidente di Apimilano, Paolo Galassi - che ora deve essere sostenuta da politiche di sviluppo urbane che tengano conto delle aspettative delle piccole e medie imprese, il vero polmone produttivo di Milano, in materia di lavoro, ambiente, welfare e mobilità».
E proprio su questi quattro campi si sono espressi gli imprenditori delle 151 aziende che hanno partecipato al sondaggio di Apimilano per segnalare quelle che sono, a loro avviso, le priorità che andranno affrontate dalla nuova giunta milanese. Priorità per il sociale: migliorare la rete di servizi sociali di pubblica utilità a tariffe ridotte, (49% degli intervistati), potenziare le strutture e le risorse connesse alla vigilanza e alla sicurezza urbana (23,84%), attuare politiche che permettano di conciliare i tempi lavoro-famiglia (16,87%), cioè organizzare gli orari di apertura di asili e aziende, in modo che il lavoratore abbia la possibilità di portare il proprio figlio e di arrivare in tempo in azienda, incentivare la realizzazione di micronidi aziendali. Per quanto riguarda la mobilità, altro tema scottante, il 65% chiede di potenziare il trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, di ampliare i parcheggi di interscambio. Il 46% degli imprenditori intervistati indica la riqualificazione del parco veicoli del trasporto pubblico come la priorità da risolvere in materia ambientale, mentre in materia di lavoro in pole position la richiesta della piena attuazione della riforma Biagi (49%), cosa che i cosiddetti Patti di lavoro per Milano del 2003 non hanno saputo fare.
«Vogliamo un sindaco che abbia la mentalità del lavoratore, che che si renda conto cioè delle difficoltà quotidiane con cui si scontrano i milanesi e che stanno portando a uno spopolamento della città. Io penso - commenta Galassi - che gli imprenditori voteranno chi dimostrerà di voler accogliere queste esigenze».

Inevitabile l’ultima domanda «Moratti o Ferrante?».
«Nutro grande stima per la Moratti - risponde Galassi - perché ha avuto il coraggio di fare grandi cose, mentre non ho potuto vedere Ferrante all’opera, quindi non so. Aspettiamo i programmi per giudicare».

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