Economia e finanza

Paradosso Credit Suisse: premiati gli azionisti sauditi a discapito degli obbligazionisti

Invertite le gerarchie: a farne le spese saranno gli obbligazionisti, mentre vengono tutelati gli azionisti della banca svizzera. E scoppia la polemica

Paradosso Credit Suisse: premiati gli azionisti sauditi a discapito degli obbligazionisti
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C'è un dato che emerge dal salvataggio di Credit Suisse: nell'ambito dell'acquisto da parte della più grande banca svizzera (Ubs) per oltre 3 miliardi di euro, operazione sponsorizzata dalla politica e dalle istituzioni svizzere in uno storico accordo per cercare di disinnescare la crisi in atto nel sistema bancario, vengono tutelati gli azionisti e non i detentori di obbligazioni. Questi ultimi, infatti, sono furiosi per la decisione di Credit Suisse di dichiarare i 16 miliardi di franchi svizzeri (17,24 miliardi di dollari) del suo debito aggiuntivo di classe 1 "azzerati" su ordine dell'autorità di regolamentazione svizzera. Significa che gli obbligazionisti At1 non riceveranno nulla mentre gli azionisti, che siedono al di sotto delle obbligazioni nella scala delle priorità in un processo di bancarotta, riceveranno 3,23 miliardi di dollari.

Finma, riporta la Reuters, l'autorità di regolamentazione svizzera, ha affermato che la decisione rafforzerà il capitale della banca. Chi sono i maggiori azionisti della banca? Guarda un po', sauditi e i qatarioti. La Saudi National Bank - partecipata per il 37% dal fondo sovrano del regno Saudita, il Public Investment Fund (Pif) - ricorda il Corriere della Sera, è infatti diventata il principale azionista del Credit Suisse alla fine dello scorso anno dopo aver acquisito una partecipazione del 9,9%. E dopo i sauditi c'è il Qatar: dopo l’aumento di capitale di dicembre, infatti, Qatar Investment Authority è salito dal 5,57% al 6,87%, una quota che fa del fondo sovrano di Doha il secondo azionista del gruppo.

È polemica sul salvataggio di Credit Suisse

Le obbligazioni, nota Reuters, possono essere convertite in azioni o svalutate quando le riserve di capitale di un prestatore vengono erose oltre una certa soglia. "È incredibile e difficile capire come possano invertire la gerarchia tra detentori e azionisti", ha affermato Jerome Legras, responsabile della ricerca presso Axiom Alternative Investments. La stessa Reuters aveva riferito nella giornata di domenica che le autorità svizzere stavano prendendo in considerazione l'imposizione di perdite agli obbligazionisti come parte dell'accordo di salvataggio.

Il Ceo di Ubs, Ralph Hamers, ha spiegato agli analisti che la decisione di azzerare le obbligazioni è stata presa dalla Finma. In genere, infatti le obbligazioni At1 dovrebbero essere al di sopra del patrimonio netto nella gerarchia del debito, riporta l'agenzia Adnkronos. Secondo Neil Wilson, capo analista dei mercati di Markets.com, questo "sfacciato" ribaltamento delle gerarchie delle perdite avrà conseguenze sulla fiducia dei mercati in questo tipo di strumenti. Anche per Charles-Henry Monchau, chief investment officer di Syz Bank, potrebbero esserci "ricadute" sui mercati del credito globali per questo "sviluppo interessante, dato che anche gli obbligazionisti non garantiti di solito si collocano al di sopra degli azionisti nella struttura del capitale". Il fatto che "i detentori di azioni ottengano qualcosa e i detentori di CoCo bond non ottengano nulla solleva seri interrogativi sul valore reale".

Anche illustri esponenti del governo italiano si dicono "sorpresi" delle modalità di salvataggio. "Siamosorpresi dall'ordine di priorità di garanzie tra azionisti e obbligazionisti, le autorità europee hanno ribadito l'ordine di priorità" ha inoltre affermato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine dell'evento "L'Italia e la riforma della governa c'è europea", organizzato da Intesa Sanpaolo. Caso strano:

La crisi della banca svizzera

Come nota Cnn Business, erano anni che il Credit Suisse perdeva la fiducia di investitori e clienti. Nel 202, ha registrato le più ingenti perdite dalla crisi finanziaria del 2008. Fiducia che è ulteriormente crollata la scorsa settimana dopo aver riconosciuto la "debolezza materiale" nella sua contabilità. Nel frattempo, le autorità Usa hanno affermato di sostenere l'azione di salvataggio sponsorizzata dalla politica svizzera e di aver lavorato a stretto contatto con la banca centrale svizzera per assistere l'acquisizione.

"Accogliamo con favore gli annunci delle autorità svizzere di oggi a sostegno della stabilità finanziaria", hanno dichiarato il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, in una dichiarazione congiunta. “Le posizioni di capitale e liquidità

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