
Ancora una volta Donald Trump coglie tutti di sorpresa. Il presidente degli Stati Uniti minaccia dazi del 50% sull’Unione Europea a partire dal primo giugno. "È molto difficile avere a che fare con l’Unione Europea - scrive sul social Truth - formata con l’obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio". E sottolinea che le "nostre discussioni" con l’Ue "non stanno andando da nessuna parte". Una secchiata di acqua fredda che gela gli entusiasmi di chi, nel Vecchio Continente, pensava di essere sulla buona strada nella distenzione dei rapporti con Washington. Trump ha poi minacciato Apple di dazi di "almeno il 25%" sugli iPhone venduti negli Stati Uniti, se prodotti all’estero.
"Le discussioni con loro non portano a nulla"
Nel ribadire che l'Ue è stata concepita per "trarre vantaggio dagli Stati Uniti in materia di commercio", il presidente Usa snocciola quelli che, a suo avviso, sono i problemi principali da dover affrontare: "Le loro potenti barriere commerciali, le imposte sull'Iva, le ridicole sanzioni alle imprese, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie, le cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane e altro ancora hanno portato a un deficit commerciale con gli Stati Uniti di oltre 250.000.000 di dollari all'anno, una cifra del tutto inaccettabile". Posta questa premessa Trump conclude che "le nostre discussioni con loro non stanno portando a nulla. Pertanto, raccomando l'introduzione di un dazio del 50% sull'Unione Europea a partire dal 1° giugno 2025". E puntualizza: "Non è previsto alcun dazio se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti. Grazie per l'attenzione dedicata a questa questione!".
Tonfo in avvio a Wall Street
Apertura in deciso calo a Wall Street, dopo le parole del presidente Trump. In avvio, il titolo di Apple cede il 2,3%. I messaggi di Trump giungono in un momento in cui le tensioni tariffarie si stavano allentando. Il Dow Jones cede 409,67 punti (-0,98%), lo S&P 500 perde 63,61 punti (-1,09%), il Nasdaq cede 281,71 punti (-1,49%). Il petrolio Wti cede al Nymex l’1,08% a 60,54 dollari al barile.
Tajani: "Nessuna guerra commerciale"
"No comment" sulle minacce di dazi al 50% contro l'Ue rivolte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Città del Messico. "Aspettiamo i colloqui di questa sera in Italia del commissario Sefcovic con gli interlocutori statunitensi", ha proseguito Tajani, spiegando di aver avuto "una lunga telefonata" con il commissario Ue al Commercio con il quale ha parlato "anche di contenuti, di quelli che è la nostra linea è che quella di arrivare a un accordo. Nessuna guerra commerciale e l'obiettivo è sempre quello 0 dazi".
Francia e Germania chiedono una de escalation
Il ministro per il Commercio estero della Francia Laurent Saint-Martin ha chiesto una "de-escalation". Una posizione "per niente utile", quella di Trump nel contesto dei negoziati tra le parti, ha affermato il ministro francese. "Manteniamo la nostra posizione: de-escalation, ma siamo pronti a rispondere", ha scritto Saint-Martin su 'X'.
I nuovi dazi al 50% sui prodotti europei minacciati dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump "non aiutano nessuno". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa con l'omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar. "Questi dazi non aiutano nessuno e non fanno altro che danneggiare lo sviluppo economico di entrambi i mercati", ha commentato Wadephul. "Continuiamo a portare avanti i negoziati e a sostenere la Commissione Europea. Vogliamo difendere l'Europa e il mercato europeo, esercitando allo stesso tempo il nostro potere di persuasione in America", ha detto ancora il ministro tedesco.
Piazza Affari crolla: Ftse Mb -1,94%
La minaccia di portare i dazi all'Ue al 50% da giugno da parte del presidente Usa Donald Trump è costata alle principali borse europee 183 miliardi in termini di capitalizzazione. Maglia nera è stata Milano (-1,94%), preceduta da Parigi (-1,65%), Francoforte (-1,54%) e Madrid (-1,33%). Più cauta Londra (-0,24%), al riparo dal provvedimento grazie all'accordo siglato lo scorso 8 maggio con Washington. Ha chiuso in forte calo Piazza Affari nel giorno della minaccia di nuovi dazi all'Ue da parte del presidente Usa Donald Trump a partire dal prossimo 1 giugno. L'indice Ftse Mb ha ceduto l'1,94% a 39.475 punti in coda alle altre piazze europee, tra scambi fiume per oltre 4,7 miliardi di euro di controvalore. Poco mosso lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 101,6 punti, contro i 101 segnati in apertura, con il rendimento annuo italiano in calo di 6,8 punti al 3,58% e quello tedesco di 7,6 punti al 2,56%.
Il listino ha visto sotto pressione Stellantis (-4,62%), Stm (-4,18%) e Ferrari (-3,58%), particolarmente esposte ai dazi Usa. Difficoltà anche per il comparto bancario, sui timori di una recessione scatenata da tariffe che per l'Ue arriverebbero fino al 50% a partire dal 1 giugno. Popolare Sondrio ha lasciato sul campo il 3,57%, Intesa il 3,49%), Unicredit il 2,97%, Bper il 2,88%, Mps il 2,82%, Banco Bpm il 2,15% e Mediobanca l'1,12%. Colpito anche il lusso con Cucinelli (U-3,25%), Moncler (-1,17%) e Ferragamo (-2,55%), poco mossa invece Eni (-0,5%) con il greggio oscillante intorno alla parità.
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