Dopo 9 mesi di cali congiunturali il pil dell’Italia è tornato piatto: ora non è più il fanalino di coda

Su base annua il dato italiano resta il più debole: -1,8%. È l’unico valore negativo tra i 19 paesi elencati dalla statistica dell'Ocse

Dopo 9 mesi di cali congiunturali il pil dell’Italia è tornato piatto: ora non è più il fanalino di coda

Migliora leggeremente la crescita economica nei Paesi dell'Ocse. Nel terzo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo ha fatto un balzo avanti dello 0,9% dopo la crescita dello 0,8% registrata nei tre mesi precedenti. Su base annua, invece, il pil è cresciuto del 2,9%. Un quadro positivo che premia anche l’Italia che non è più il fanalino di coda. Dopo una lunga fase in cui aveva infatti registrato le performance trimestrali peggiori del G20, nel terzo trimestre dell'anno il pil del Belpaese ha finalmente segnato una stabilizzazione.

Dopo nove mesi di cali congiunturali il pil dell’Italia torna piatto. Anche se il Belpaese ha registrato la maggior discesa tendenziale dell’economia nello stesso periodo, gli indicatori economici iniziano a segnare una ripresa registrando una flessione dell’1,8% rispetto al terzo trimestre dell'anno scorso. Secondo i dati diffusi dall’Ocse, l'Italia risale dal -0,3% registrato nel secondo trimestre del 2013 e dal -0,6% dei primi tre mesi. Va tuttavia sottolineato che il dato italiano resta il più debole nel confronto su base annua: il pil a -1,8% è, infatti, l’unico valore negativo tra i diciannove Paesi elencati nella statistica dell'Ocse.

"In generale - sottolineano i tecnici dell’Ocse - la crescita del pil è piuttosto diversificata tra le maggiori economie mondiali". Del G20 il Paese che cresce di più a livello tendenziale è la Cina, il cui pil avanza del 7,8% contro un precedente +7,5%, mentre a livello congiunturale sale del 2,2% contro il precedente +1,8%. La frenata più forte è quella del Brasile che passa a livello congiunturale da +1,8% a -0,5% e a livello tendenziale da +3,3% a +2,2%. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti la crescita è rispettivamente dello 0,8% e dello 0,9%, contro rispettivamente il +0,7% e il +0,6% di tre mesi prima.

In linea generale peggiora l’andamento economico dell'Eurozona.

Il pil avanza dello 0,1% congiunturale contro il +0,3% del secondo trimestre, mentre quello dell’Unione europea a 27 sale dello 0,2% contro il precedente +0,4%. La Germania rallenta a +0,3% rispetto al +0,7% dei primi tre mesi. Piuttosto negativo il dato della Francia che frena a -0,1% rispetto al precedente +0,52%.

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