«Alitalia, serve un partner ma non è in emergenza»

«Su Alitalia stiamo studiando la situazione, ho sempre pensato che il futuro di Alitalia debba essere dentro una grande alleanza internazionale e questo pensiero lo porterò avanti. Dai primi dati che ho visto affronteremo il problema non in una logica di emergenza, perché non c'è emergenza per Alitalia, ma serve un'ottica di alleanze globali». Per la prima volta il presidente del Consiglio, Enrico Letta ha svelato il suo pensiero sull'ex compagnia di bandiera. È ovvio che, seppure privata, la compagnia debba stare a cuore al governo: primo, perché una compagnia aerea nazionale è un'«infrastruttura» al servizio dei cittadini, qualcosa di simile a un servizio pubblico; poi, perché il trasporto aereo è fortemente regolamentato dal governo, che sovrintendendo sul settore ne è il riferimento: si pensi alle relazioni internazionali e al fatto che le compagnie vengono autorizzate a rappresentare il Paese.
Le parole di Letta - un semplice approccio, senza approfondimenti - sono venute mentre sono nuovamente serpeggiate le voci di un interesse della russa Aeroflot (che ha prontamente smentito). È il caso, quindi, di fare un brevissimo riepilogo: primo socio di Alitalia è Air France, con il 25% del capitale. Al nuovo ad Gabriele Del Torchio è stato riconosciuto un premio se individuerà un altro socio che acquisti una quota superiore al 25%; più volte si sono fatti nomi di compagnie straniere possibili candidate: in particolare, Etihad (Abu Dhabi) e Aeroflot. Entrambe sono compagnie extracomunitarie e quindi non potrebbero acquisire la maggioranza. Air France resta il candidato naturale; i suoi conti non sono in buona salute, ma va ricordata una cosa: nel trasporto aereo hanno senso rapporti di capitale solo se suggellano forti rapporti commerciali. Air France è il primo partner strategico di Alitalia e, simmetricamente, Alitalia è fondamentale per la presenza di Air France nella penisola.
Quindi è ragionevole pensare che Air France, dalla sua posizione di forza, temporeggi fino a prendersi Alitalia per un tozzo di pane. Cinico ma realistico.

Più onorevole pensare a un coinvolgimento di Etihad (e, perché no, di Aeroflot) insieme a Air France: o come soci di minoranza nel nuovo azionariato di Alitalia; oppure, attraverso un'alleanza a monte: con Etihad, cioè, socia della holding Air France-Klm. Etihad, ricordiamolo, è un forte partner commerciale sia di Alitalia che di Air France; e questo conferma il concetto sopra espresso.

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