Per tornare a crescere l'Italia deve aprire i propri mercati. Il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, pone la tutela della concorrenza al centro delle riforme necessarie al Paese per della recessione e, nella Relazione annuale al Parlamento, passa in rassegna i settori su cui più decisa deve essere la vigilanza.
Tra questi Pitruzzella ha citato in particolare il settore Rc Auto, dove «il premio medio in Italia è più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell'80% e quello olandese di quasi il 70%». I meccanismi adottati dalle compagnie per migliorare l'efficienza e contenere i costi sono evidentemente «insufficienti» ed è dunque «indispensabile» una riforma del settore. Qualche aggiustamento, secondo Pitruzzella, servirà anche in un mercato che sembrava ben avviato a una matura forma di liberalizzazione, quello elettrico. È vero, ha riconosciuto il presidente, che qui «le liberalizzazioni si sono pienamente sviluppate», tuttavia «si stanno verificando cambiamenti profondi carichi di insidie». In particolare, l'Antitrust rileva che con il calo della domanda e il boom della rinnovabili, il mercato non riesce più a riconoscere agli impianti termoelettrici la copertura dei costi fissi, con il rischio di un settore che torna a concentrarsi, provocando così aumenti dei prezzi «assai probabili». Un richiamo che, evidentemente, non coglie di sorpresa l'Enel: secondo il presidente Paolo Andrea Colombo, infatti, «è chiaro che si deve trovare una soluzione di mercato per remunerare gli investimenti per le centrali termoelettriche».
Ma Pitruzzella non ha tirato le orecchie solo ad assicurazioni e società elettriche: dalle poste alle banche, dai trasporti al gas, sono diversi i settori sui quali si può agire per aprire di più la concorrenza. Bene ha fatto, in questo senso, Telecom Italia a varare lo scorporo della rete, una decisione «di grande interesse» e che «potrà costituire un'opportunità per il settore». Ma proprio sul tlc e tivù l'Antitrust ha richiamato la necessità di nuove regole per la tutela dei diritti degli editori che producono contenuti: la lente è accesa su Internet, la cui libertà non deve essere sinonimo di anarchia, e sugli Over the Top, che usano gratuitamente i contenuti editoriali. Infine i trasporti, la cui Authority non può più essere rinviata.
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