Allerta Consob sull'aumento Mps

L'Authority: «C'è il rischio di prezzi anomali». Titolo in altalena in Borsa

Allerta Consob sull'aumento Mps

Gli investitori si posizionano «corti» su Monte Paschi che, all'indomani del cda che ha deciso il prezzo dell'aumento di capitale iper-diluitivo da 3 miliardi, oscilla come un pendolo in Piazza Affari. Le azioni Mps, sono state sospese prima al ribasso e poi al rialzo per un'intera ora, per poi stabilizzarsi (+0,75% a 9,45 euro). Fortissimi gli scambi: 9% del capitale.

La ricapitalizzazione, voluta dalla Bce dopo il cartellino rosso degli stress test, partirà lunedì: saranno offerte oltre 2,5 miliardi di nuove azioni a 1,17 euro (10 titoli per ognuno posseduto) con uno sconto sul «Terp», prezzo teorico ex diritto, del 38,9%. Un valore superiore al 35,5% applicato all'aumento da 5 miliardi lanciato dall'ad Fabrizio Viola solo un anno fa. Ecco perché Consob ha già alzato il livello di allerta, rilevando il rischio di «anomalie di prezzo» che potrebbero verificarsi con la «sopravvalutazione» del valore dei titoli rispetto a quello teorico. L'effetto diluitivo per chi non segue l'operazione sfiora il 90,9%: in sostanza Mps è in vendita. Il supplemento al prospetto informativo conferma che sia Axa (3,1%) sia Fintech (4,5%) hanno già confermato l'impegno pro-quota. La Fondazione Mps (2,5%) è invece in ambasce e deciderà a breve, così come l'altro alleato sudamericano Btg Pactual (2%). Il prospetto ricorda poi che il Tesoro a luglio - per effetto del pagamento degli interessi sui Monti bond - avrà in mano il 4% del Monte. Intanto, però, i consigli e le analisi della comunità finanziaria sulla ricapitalizzazione, necessaria a rimborsare il restante miliardo di Monti Bond e a rafforzare il patrimonio della Rocca, non sono positivi. Di certo il forte sconto sul «terp» è una spia della poca voglia del mercato a iniettare altro denaro in Mps. A preoccupare sono i 23 miliardi di crediti deteriorati e l'esposizione oltre i limiti regolamentari verso Nomura, pari a 4,69 miliardi a fine marzo, scatenata dal derivato, Alexandria, che la Bce ha ordinato di chiudere entro luglio. Non è un caso, quindi, se proprio qualche giorno fa l'agenzia internazionale Fitch ha falciato il rating di lungo periodo sul Monte addirittura di sette «gradini» in un colpo solo, facendolo così piombare il Monte tra le società «junk» («spazzatura»).

Secondo gli analisti di Kepler Cheuvreux l'azione è quindi da vendere anche perchè i multipli dell'istituto non sono interessanti in ottica stand-alone e anche in caso di fusione è difficile ipotizzare «un premio significativo visto il rischio di esecuzione» dell'eventuale matrimonio. A chiedere che Mps trovi un cavaliere bianco è stata la stessa Eurotower: gli occhi degli operatori sono puntati su Ubi e Credit Agricole.

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