Economia

Assegni "impazziti" delle pensioni: ecco che cosa fare (subito)

Almeno 100mila cedolini delle pensioni contengono errori: un ammanco (non da poco) sull'assegno di gennaio.

Assegni "impazziti" delle pensioni: ecco che cosa fare (subito)

Gli assegni impazziti dell'Inps hanno regalato un inizio di anno piuttosto amaro a circa 100mila pensionati. Di fatto l'istituto di previdenza sociale ha sbagliato i calcoli sui ratei di gennaio e probabilmente anche su quelli di dicembre. Su diversi assegni, come segnalato già ieri sera da ilGiornale.it, ci sarebbero degli ammanchi pesanti. Ammanchi che si in Venezia Giulia che in Emilia Romagna come anche in Umbria, sono stati segnalati ai sindacati e ai caf. I soldi che mancano all'appello riguardano per la gran parte gli assegni che vanno dai 1400 euro ai 2000 euro. Ma in queste ore l'Inps tenta di minimizzare quanto accaduto parlando di una sottrazione per errore di qualche decina di euro. Ma dando uno sguardo alle segnalazioni dei pensionati, soprattutto sui social, mancherebbero diverse centinaia di euro all'appello. A questo punto bisogna fare molta attenzione agli accrediti dell'ultimo mese.

E l'avvocato Celeste Collovati che con Dirittissimo (rivalutazionepensione@gmail.com) si occupa da diverso tempo dei diritti dei pensionati, prova a spiegare a ilGiornale.it quali sono le mosse da fare per avere un quadro chiaro dell'ultimo rateo e dell'importo corretto della pensione: "Quando avete dubbi sul vostro importo pensionistico, il consiglio è quello di far leggere il cedolino della pensione che potete scaricare dalla vostra pagina personale con l’accesso tramite il pin alla pagina My Inps, ad un consulente previdenziale in in quanto di errori ce ne sono possono essere diversi sia dal punto di vista del quantum sia dal punto di vista del diritto che vi spetta. Dalla lettura del cedolino si può poi anche evincere se è possibile fare ricorso amministrativo all’Inps tramite il supporto di un avvocato meglio se specializzato nella materia". E il caso "errori sugli assegni" arriva proprio in un momento delicato per l'Inps, ovvero proprio nel momento in cui il presidente Tridico è nella bufera per le nomine all'interno dell'istituto.

I pensionati sono sul piede di guerra perché quando l'errore è al contrario, ovvero quando l'Inps paga qualcosa in più per errore, il conguaglio è piuttosto veloce e diversi pensionati spesso devono affrontare una vera e propria odissea per restituire la cifra all'Inps ricevendo diverse lettere dall'istituto previdenziale in cui viene chiesto il rientro dell'importo erogato per errore. Va detto che l'Inps si è impegnata a restituire le somme dovute ai pensionati con un conguaglio nel mese di febbraio.

Ma di fatto questo ammanco di gennaio ha il sapore della beffa: l'Inps ha tagliato gli assegni proprio quando doveva aumentarli con la rivalutazione varata nell'ultima legge di Bilancio.

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