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Assegno unico per i figli, chi ci guadagna: la simulazione

La misura a partire dal marzo dell'anno prossimo. Ma secondo le simulazioni del centro studi Uila-Uil si rischia di perdere sino a 134 euro al mese: ecco le quattro simulazioni

Assegno unico per i figli, chi ci guadagna: la simulazione

Le domane potranno essere inviata da inizio gennaio prossimo mentre le erogazioni, a seguito della verifica dei requisiti, avverranno non prima di marzo 2020. Il percorso dell'Assegno unico universale, la misura che ha sostituito l'Anf (Assegno al nucleo familiare), è oramai tracciato e si comincia a fare le prime proiezioni sui reali effetti che avrà sul bilancio delle famiglie italiane.

In verità qualche preoccupazione per la fase per la fase di transizione tra il vecchio sistema delle detrazioni fiscali e assegni al nucleo familiare ed il nuovo modello c'è stata - come ricordato in un precedente articolo de IlGiornale.It - con i Caf e gli esperti contabili che chiedevano maggiore chiarezza sulla procedura ed il governo, a partire dalla Ministra Bonetti, che rassicurava la famiglie italiane dicendo loro di "stare tranquille, non ci perderanno".

Eppure, le prime analisi realizzate non sembrerebbero incoraggianti; l’Ufficio studi della Uila-Uil, difatti, ha realizzato una simulazione su 4 casi studio mostrando che nella totalità dei casi, l'introduzione dell'Assegno unico universale potrebbe produrre dei tagli rilevanti in busta-paga.

I risultati delle simulazioni

Le preoccupazioni non sono di poco conto considerando i risultati delle simulazioni che ha preso ad esempio una famiglia tipo, con 2 coniugi, 2 figli minori e redditi e valori Isee differente. La casistica, come ricordato in un articolo del CorSera, mostrerebbe come la riforma porterebbe ad una riduzione degli importi riconosciuti tra i 41 ed i 134 euro al mese a cui si si aggiungerebbero, per via indiretta, la perdita economica dovuta all'eliminazione di misure come quella a sostegno della natalità tra cui il "bonus bebè".

Nella prima simulazione è stata presa ad esempio una famiglia monoreddito, senza casa di proprietà, il cui reddito deriva dal lavoro di un bracciante agricolo (15mila euro ed Isee di 2439 euro) e che, oltra alla coniuge è composta da due figli minori. Secondo le proiezioni l’Assegno unico universale inciderebbe in negativo rispetto al precedente Anf, provocando una perdita di 134 euro al mese per il portafogli familiari.

Nel secondo caso il Centro studi ha analizzato sempre il caso di una famiglia monoreddito non proprietaria di casa e con due figli minori. Il reddito complessivo è di 25mila euro con un Isee di 6504 euro. In questo caso la perdita dovuta all'Assegno unico universale sarebbe di -54 euro.

Nel terzo caso la simulazione prevede due redditi per un complessivo di 37 mila euro annuali ed Isee di 15mila euro; la perdita rispetto al vecchio Anf si assesterebbe intorno ai 41 euro al mese.

Ultimo caso è stata presa ad esempio una famiglia con reddito di 50 mila euro, casa di proprietà e Isee di 15504 euro; in questo caso la perdita con l'Assegno unico familiare rispetto al precedente sistema sarebbe di 106 euro al mese.

La nota della Uila-Uil

"Ci auguriamo che il decreto attuativo della riforma degli assegni familiari contenga le modifiche sostanziali, che abbiamo chiesto nei giorni scorsi, per evitare che centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori dipendenti con Isee superiore a 15.000 euro e figli a carico con più di 21 anni subiscano riduzioni pesanti delle loro buste-paga".

A dichiararlo è stato il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, in merito alle indiscrezioni emerse sulla stampa sulla prossima approvazione del decreto legislativo che dovrà dare attuazione alla legge delega 46/21.

"È apprezzabile la scelta del governo di ampliare a tutte le famiglie con figli a carico gli assegni familiari con una dote aggiuntiva di 6 miliardi ma questo deve avvenire senza mettere le mani in tasca a una parte dei lavoratori dipendenti, perché nessuno da questa riforma deve rimetterci un euro. La certezza che alcune fasce di reddito saranno escluse e altre riceveranno comunque un importo inferiore - osserva Mantegazza - non è solo nostra. Nei giorni scorsi altri centri studi e associazioni sono arrivati alle stesse conclusioni: ci vogliono più risorse".

Quanto all'intenzione del governo di spostare l'avvio operativo della riforma a marzo per estendere i tempi di presentazione dell'Isee, continua il segretario, "la Uila ritiene che sessanta giorni per permettere ad alcuni milioni di persone di ottenere le certificazioni necessarie, presentarle all'Inps e avere da marzo i nuovi importi sia un lasso di tempo troppo breve che metterà nel caos Caf e Patronati e creerà ritardi che, ancora una volta rischiano di pesare sui salari dei lavoratori.

Inoltre, confermiamo la nostra richiesta: per i lavoratori dipendenti l'importo dei nuovi assegni familiari deve continuare ad essere erogato direttamente in busta-paga del datore di lavoro e non dall'Inps perché la garanzia del pagamento degli arretrati non è sufficiente per chi, e sono tanti, con quei soldi arriva a stento alla fine del mese", conclude Mantegazza.

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