Economia

Auto tra incubo virus e Brexit. L'Europa soffre, la Cina riparte

Il Vecchio continente verso -24,2% di vendite. Pechino limita il "rosso" al 5%. Effetto vaccini negli Stati Uniti

Auto tra incubo virus e Brexit. L'Europa soffre, la Cina riparte

L'imminente nascita di Stellantis, dalla fusione di Fca con Psa, potrebbe dare il via ad altri consolidamenti nel settore. Gli investimenti in elettrificazione e nelle tecnologie per la guida autonoma continuano a erodere margini ai gruppi automobilistici. La redditività dei principali costruttori, come ricorda PwC in un'analisi sul settore, nell'ultimo biennio è scesa del 30% nonostante il contestuale aumento dei ricavi pari al 5%. Condivisione degli investimenti e sinergie per ridurre i costi di produzione e acquisto sono ormai la regola, insieme a un sempre maggiore focus sui servizi alla mobilità. PwC, tenendo presente le nuove soluzioni di condivisione e l'effetto dirompente della pandemia sulla fiducia dei consumatori, prevede quindi una contrazione delle immatricolazioni in Europa a 294 milioni di unità entro il 2030 dopo aver toccato il picco di 308 milioni nel 2025.

Tempo di bilanci, dunque, e di stime mai così complesse viste le incognite dovute alla recrudescenza della pandemia, ma anche alla luce della situazione nel Regno Unito, tra conseguenze di una Brexit senza accordo e virus mutante.

Ihs Markit prevede, per il 2021, vendite globali di veicoli leggeri intorno a 83,4 milioni, in crescita (+9%) rispetto a una proiezione del 2020 di 76,5 milioni. Il dato relativo al prossimo anno tiene comunque conto di un aspetto fondamentale, cioè che i vaccini anti Covid-19 siano ampiamente disponibili entro la metà del 2021, anche se per la piena disponibilità bisognerà attendere il 2022. Ihs Markit, a questo punto, fissa le vendite di auto nel 2020 con un «rosso» del 15% sul 2019. «Tutto dipenderà dalla pandemia - precisa Colin Couchman, direttore esecutivo previsioni sui veicoli leggeri della società -: la speranza è che la domanda inizi a normalizzarsi dalla metà del 2021. I consumatori europei, in particolare, sono in piena modalità aspetta e guarda per vedere come si evolveranno virus, elettrificazione e Brexit».

Uno sguardo all'Europa, ancora oggetto di restrizioni e con l'incubo di una terza ondata a gennaio. Al 31 dicembre, per Ihs Markit, saranno 13,7 milioni le immatricolazione in Europa Occidentale e Centrale (-24,2%). E per il 2021 si ipotizzano, grazie agli incentivi dei vari governi, 15,3 milioni (+11%), ma sempre Brexit e virus permettendo.

Il mercato Usa registra, dopo settembre, un appiattimento del ritmo di crescita della domanda, mentre per il 2021 le stime puntano su un aumento delle vendite, «supportato da uno sviluppo economico sostenuto da notizie migliori del previsto sui vaccini e da un probabile stimolo economico». Chris Hopson, analista di Ihs Markit, vede nel 2021 degli Stati Uniti un mercato a 16 milioni di unità, +10% sui 14,5 milioni previsti per l'anno che volge al termine.

Meglio di tutti è la Cina, dove la pandemia è cominciata e prima area mondiale ad aver visto la luce in fondo al tunnel. Nel 2020 le vendite di auto, scrive Ihs Markit, subiranno un calo limitato al 5% (23,6 milioni) grazie anche ai provvedimenti adottati dal governo che ha deciso di ritardare di 6 mesi la norma sulle emissioni China 6.

Il 2021? Più 5,6% a 24,9 milioni di autoveicoli immatricolati.

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