Guida auto

Auto, rischio "batosta" sulle polizze: cosa può cambiare

Tra polizza, meccanico e tributi vari il mantenimento delle auto è sempre più un salasso

Auto, rischio "batosta" sulle polizze: cosa può cambiare

Gli effetti della guerra in Ucraina con i conseguenti rincari sull'energia inizia a farsi sentire pesantemente anche su servizi e prodotti indirettamente connessi ai costi delle materie prime, a partire dalla manutenzione delle automobili.

Il prezzo dei ricambi sale di giorno in giorno a causa dei rincari sui costi di produzione e di trasporto e questo, logicamente, potrebbe avere delle conseguenze davvero pesanti sul portafoglio dei guidatori considerando che il costo di mantenimento di una vettura già incide non poco sul bilancio familiare.

Prendiamo, ad esempio, una 1.2 ibrida di nuova immatricolazione per cui il proprietario dovrà pagare: circa tra i 700 e i mille euro di assicurazione annui; il bollo che si aggirerà intorno ai 150 euro; la revisione quando richiesta; il cambio gomme nel caso in cui non utilizzi le quattro stagioni o gli strumenti di sicurezza per il periodo invernale. Se da un lato con il passare degli anni il costo della Rc auto (su come risparmiare abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It) tenderà a scendere essendo diminuito il valore della vettura, dall'altro aumenteranno i prezzi di gestione della macchina che sempre più spesso avrà bisogno della messa a punta del meccanico di fiducia o dell'officina autorizzata.

Quindi, pur non potendo fare un conteggio valido per tutte le tipologie, una vettura media non costerà mai meno di 1000/1200 euro annui e, logicamente, si parla di costi in situazioni di mantenimento ottimali. Come riportato in un articolo de IlSole24Ore, uno studio della Boston Consulting Group (Bcg) stimerebbe che il costo medio di un sinistro (con soli danni ai veicoli) sia aumentato, in Europa, del 4% durante il periodo della pandemia e che, per quanto riguarda il nostro Paese, crescerà ancora attestandosi, probabilmente, come minimo al 4,5% annuo che potrebbe diventare il 7% nello scenario peggiore che considera anche gli effetti indiretti della guerra.

Si tratta di cifre che potrebbero essere gravose per le tasche dei consumatori e difatti, lo scorso 18 maggio l'Anapa (sindacato di agenti assicurativi) ha parlato proprio dei rischi collegati ai rincari della Rc auto che però, fortunatamente, al momento ancora non sono manifestate.

Sul rischio aumenti, però, interviene l'associazione di difesa dei consumatori Konsumer Italia: “Gli aumenti dell' RCa auto allo stato attuale sono del tutto ingiustificati, in quanto nessun ramo assicurativo ha reso quanto questo. Le compagnie sull'Rc auto non ci rimettono mai, al massimo possono anticipare, ma recuperano nell'anno successivo. Da oltre dieci anni non hanno neanche più anticipato, in quanto ha prodotto solo utili grazie a una frequenza sinistri molto ridotta.

Qualsiasi operazione in aumentato oggi sarebbe speculativa”.

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