Economia

Bce e Fed pronte al bazooka d'autunno

Dopo il crollo del Pil Usa, Powell spingerà sugli aiuti. L'obiettivo inflazione

Bce e Fed  pronte al bazooka d'autunno

Le banche centrali sono in stand by, in vista di settembre, quando soprattutto Bce e Fed dovranno aggiustare i bazooka. Sia Christine Lagarde sia Jerome Powell hanno ormai vuotato il caricatore dei tassi, portandoli o zero o in negativi. Devono però prepararsi nel caso qualcosa dovesse andare storto nella ripresa dell'economia. Dopo il crollo choc del Pil nel secondo trimestre (-32,9%), la più sotto pressione è la Fed, perché gli Usa sono già alle prese con la seconda ondata di contagi (attesa in Europa con l'arrivo della stagione fredda): il Fomc della Fed è in agenda il 15-16 settembre. Il direttivo dell'Eurotower è invece il 10 settembre.

Anche il Vecchio continente deve però affrontare un calo del pil da brivido: -12,1%, con punte di -19% in Francia e -17% in Italia. Una speranza viene comunque dagli indici anticipatori Pmi tornati in espansione in Ue e negli Usa.

La Fed ha finora mobilitato aiuti per 7.000 miliardi di dollari tra acquisti di Treasury Usa e di mortgage backed securities; la Bce 6.000 miliardi di euro circa, divisi però in modo diverso: prima i prestiti Tltro alle banche (ormai agli sgoccioli) e il vecchio Qe da 20 miliardi al mese; ora soprattutto i 1.350 miliardi del Pepp sui titoli di Stato. Un programma che è già stato riprogrammato fino al giugno 2021. La Bce ha ancora 910 miliardi di euro da spendere: in pratica, a settembre, Christine Lagarde, dovrà calibrare la spesa settimanale del Pepp in base all'andamento del pil e alla pressione sugli spread: fino a fine giugno gli acquisti erano stati di 26 miliardi a settimana, da luglio sono 19 miliardi.

Il compito della Federale Reserve è più invece complicato: finora ha previsto di acquistare 80 miliardi al mese di Treasury e 40 miliardi di abs, ma a settembre potrebbe aumentare il ritmo. Powell sta poi completando una revisione della policy Fed, che potrebbe impegnarsi a mantenere tassi bassi per anni e a perseguire un programma di inflazione più alta.

Nella speranza di rivedere un quadro di piena occupazione.

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