Blutec tratta con Invitalia A Termini il Doblò elettrico

L'ad: «Abbiamo chiesto uno slittamento al 2019, attendiamo la risposta». A fine anno i primi motori sul furgone Fiat

Blutec tratta con Invitalia A Termini il Doblò elettrico

L'ex stabilimento Fca di Termini Imerese, affacciato sul mare tra Palermo e Cefalù, a fine anno dovrebbe iniziare il montaggio di motori elettrici sui furgoni Fiat Doblò prodotti dalla joint venture Tofas in Turchia. Doblò, a questo punto, escludendo la 500E prodotta per il mercato californiano, sarebbe il primo di una serie di modelli elettrificati che l'ad di Fca, Sergio Marchionne, presenterà all'Investor day del prossimo 1 giugno. Produzione e montaggio di questi «kit» elettrici avverranno in Sicilia a cura della Blutec, società del Gruppo Metec di Roberto Ginatta, che ha rilevato l'impianto nel 2014. La produzione, assicurano dall'azienda torinese, partirà a fine dicembre e nel 2019, una volta a regime il montaggio dei «kit» sul Doblò, permetterà il graduale riassorbimento dei lavoratori in cassa integrazione dopo l'addio di Fca nel novembre 2011. Dei 700 dipendenti in Cig, 130 lavorano tuttora a Termini («sono tutti pagati interamente da Blutec», spiega l'ad Cosimo Di Cursi), mentre altri 120, assicura il manager, rientreranno in fabbrica durante l'anno e i restanti nel 2019, con un anno di ritardo.

Blutec, secondo le affermazioni del suo ad, confida anche in una soluzione dei problemi sorti con Invitalia. Nel 2015 l'azienda piemontese aveva infatti sottoscritto con l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'Impresa, emanazione del ministero dell'Economia, un finanziamento agevolato, al tasso dello 0,29% con ipoteca sull'immobile. Denaro pubblico per complessivi 71 milioni, dei quali 67 sotto forma di prestito e 4 milioni come contributo in conto impianto. Blutec, inoltre, ha ricevuto un acconto di 20,12 milioni per far fronte agli investimenti previsti. Invitalia, da parte sua, avrebbe minacciato la revoca del finanziamento, chiedendo a Blutec di presentare, entro metà marzo, la rendicontazione sul piano di riqualificazione del sito.

«Abbiamo completato la formazione generica per tutti gli oltre 700 lavoratori - precisa Di Cursi - e riqualificato 40 operai in progettisti che oggi disegnano in 3D sui lavori in essere. Inoltre, la fabbrica è stata resa idonea per le nuove attività; gli investimenti che restano riguardano i macchinari e gli impianti specifici come da indicazioni dei clienti. Siamo ora in attesa di una risposta da Invitalia dopo uno scambio di lettere dove Blutec ha chiesto di presentare l'avanzamento complessivo del piano entro il 16 marzo prossimo e lo slittamento dei tempi al giugno 2019, invece di giugno 2018, per poter ultimare gli investimenti».

In attesa di un segnale dall'Agenzia diretta da Domenico Arcuri, l'ad di Blutec fa sapere che «con Fca è stato già firmato un contratto grazie al quale Termini Imerese sarà la piattaforma dalla quale uscirà il Doblò elettrico destinato al mercato europeo. In Sicilia arriveranno dalla Turchia i veicoli senza motore e cambio, e noi provvederemo al montaggio del propulsore elettrico al posto di quello termico. Non è un lavoro facile in quanto il veicolo è nato per essere dotato di un motore tradizionale. I primi tre prototipi sono pronti e altri 14 lo saranno entro la metà di marzo. Questi Doblò avranno un'autononia di 150 chilometri e saranno su misura per il trasporto a emissioni zero di merci nelle città, quindi per il cosiddetto ultimo miglio». Blutec fa parte di Metec, che opera dalla progettazione alla realizzazione di auto e veicoli commerciali, inclusi prototipi e carrozzerie. «Il gruppo - ricorda Di Cursi - incorpora varie aziende, tra cui la piemontese Stola, e ha investito nel rilancio di imprese dell'indotto auto entrate in difficoltà. Il piano di Termini Imerese è irreversibile, non si torna indietro. Abbiamo contatti anche la cinese Zodye, partner di Ford, con la quale stiamo trattando per assemblare scocche. Nostri ingegneri sono stati in Cina e loro emissari hanno visitato questo impianto.

Per Poste Italiane abbiamo realizzato il concept di una moto a tre ruote, già in fase di omologazione. Dopo quella di Fca, siamo pronti ad altre commesse e a sviluppare ulteriori piattaforme anche per il segmento occupato da Fiat Ducato e dai veicoli di Psa prodotti ad Atessa. Da noi diventerebbero ibridi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica