Economia

Bonus 200 euro per gli autonomi: come presentare la domanda

Dopo qualche ritardo e qualche polemica si aprono a partire dalle 12 di oggi le richieste per il Bonus 200 euro autonomi. Ecco come presentare la domanda

Bonus 200 euro per gli autonomi: come presentare la domanda

Dopo i ritardi e le polemiche è arrivato il giorno in cui gli autonomi possono fare richiesta del Bonus 200 euro. Le stime parlano di circa 3 milioni di lavoratori che, a partire dalle 12 di oggi 26 settembre, potranno fare richiesta alle rispettive casse previdenziali. Si tratta, è bene ricordarlo, del contributo una tantum che durante gli scorsi mesi è stato erogato a lavoratori dipendenti pubblici e privati, diverse altre categorie professionali e percettori di erogazioni sociali e pensionistiche.

I prerequisiti e l’erogazione

Hanno diritto al bonus 200 euro i lavoratori autonomi che nel corso del 2021 hanno conseguito un reddito massimo di 35mila euro e che il 18 maggio 2022 erano iscritti a una gestione previdenziale e avevano una partita Iva già attiva. Tra i requisiti figura il versamento – anche parziale – di almeno una quota contributiva effettuato in favore della cassa alla quale si chiede l’erogazione del contributo. La norma sottolinea che questo requisito si applica soltanto a quei lavoratori sui quali gravava il versamento dei contributi al più tardi entro il 18 maggio 2022, data in cui è entrato in vigore il decreto Aiuti.

Per presentare la domanda è sufficiente collegarsi al sito della cassa previdenziale di riferimento, tenendo presente che il lavoratore iscritto sia all’Inps sia ad altre casse dovrà fare richiesta soltanto all’Inps. Per inoltrare la domanda è necessario allegare una dichiarazione con la quale il lavoratore attesta di essere autonomo o libero professionista e di non percepire una pensione. A questa va allegata una copia di un documento di identità, il codice fiscale e l’Iban per l’accredito del contributo.

Va anche ricordato che il Bonus 200 euro viene erogato una sola volta, non è considerato reddito ai fini fiscali, non è cedibile né pignorabile.

Il fondo disponibile è di 600 milioni di euro e le domande vengono evase in ordine cronologico.

La posizione dell’Adepp

L’Associazione delle casse previdenziali private (Adepp) ha convocato un tavolo tecnico con l’Inps per esaminare, tra le altre cose, i timori secondo i quali i fondi a disposizione non sarebbero stati sufficienti per tutti i lavoratori autonomi. Oltre a escludere una simile ipotesi, l’Adepp si è adoperata per restringere il più possibile i tempi previsti per l’erogazione del bonus, messi in crisi dai ritardi burocratici che hanno fatto slittare la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.

Rimane da risolvere il nodo del Bonus 150 euro, che è appannaggio di chi ha un reddito inferiore ai 20mila euro e per la cui erogazione l’Adepp ha comunicato di essere in grado di aggiornare la procedura informatica attualmente avviata per l’erogazione del contributo una tantum da 200 euro.

Infine, il fatto che il fondo di 600 milioni è sufficiente a coprire le richieste dei lavoratori autonomi, sottolinea l’Adepp, non autorizza ad usare il termine “click day”, che ricorda molto da vicino il vecchio adagio “chi primo arriva meglio alloggia”.

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