Economia

Bonus 200 euro e Bonus 150 euro: come funzionano

Oltre al Bonus 200 euro una tantum previsto nel decreto Aiuti bis, c’è il Bonus da 150 euro disposto con il decreto Aiuti ter. Ecco cosa c’è da sapere

Bonus 200 euro e Bonus 150 euro: come funzionano

A eccezione fatta per gli autonomi che lo percepiranno a novembre, il Bonus 200 euro è stato erogato a quasi tutte le categorie professionali e ai percettori di una rendita Inps (Reddito di cittadinanza incluso), così come disposto dal decreto Aiuti bis.

Il decreto Aiuti ter prevede un ulteriore contributo una tantum, questa volta da 150 euro, che si rivolge ai medesimi beneficiari ma secondo limiti di reddito diversi. Ecco chi ne ha diritto e come va inoltrata la richiesta.

La platea dei beneficiari del Bonus 150 euro

Il Bonus 150 euro è stato introdotto con il decreto Aiuti ter ed è destinato ai cittadini che hanno un reddito non superiore ai 20mila euro: è sempre rivolto a lavoratori dipendenti e a contratto di collaborazione (co.co.co), pensionati, colf e badanti.

Anche in questo caso, così come si è verificato con i lavoratori autonomi, c’è ancora poca chiarezza. I nodi potranno sciogliersi con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. A differenza del bonus da 200 euro, per percepire il contributo da 150 euro viene meno la necessità di avere beneficiato almeno una volta nei primi quattro mesi dell’anno dell’esonero contributivo, ossia dell’agevolazione che spetta a tutti i lavoratori dipendenti che hanno un’imponibile previdenziale massimo di 2.692 euro al mese, ovvero 35mila euro annui.

Come funziona il Bonus 150 euro

I lavoratori dipendenti che a novembre hanno una retribuzione al massimo di 1.538 euro riceveranno il contributo una tantum nella busta paga dello stesso mese, a patto che abbiano dichiarato di non percepire altre prestazioni.

Anche i pensionati residenti in Italia riceveranno il contributo con il cedolino di novembre. Altrettanto vale per chi percepisce trattamenti di invalidità, di accompagnamento alla pensione o un altro reddito soggetto all’Irpef che, durante il 2021, non ha superato i 20mila euro.

I collaboratori domestici che hanno già beneficiato del bonus 200 euro riceveranno il contributo da 150 euro dall’Inps, sempre a novembre. Altrettanto vale per chi percepisce la Naspi e per chi nel 2022 ha percepito indennità di disoccupazione agricola per il 2021.

I lavoratori con contratti di collaborazioni dovranno invece fare domanda, certificando di non superare un reddito di 20mila euro e di avere svolto almeno 50 giornate di lavoro nel corso del 2021, cosa valida anche per gli stagionali, i lavoratori intermittenti e quelli iscritti al Fondo pensione dei lavoratori dello spettacolo. Per gli stagionali del turismo, delle terme, dello spettacolo e dello sport che hanno beneficiato dell’indennità Covid, il bonus sarà erogato in modo automatico. Gli assegnisti di ricerca e i dottorandi dovranno fare richiesta.

I nuclei famigliari che percepiscono il Reddito di cittadinanza riceveranno il contributo a novembre, a meno che uno dei membri del nucleo non percepisca altre forme di indennità.

I lavoratori autonomi i quali, peraltro, non hanno ancora percepito il contributo da 200 euro, dovranno probabilmente attendere di più.

Per loro il contributo da 150 euro sarà probabilmente versato nel 2023.

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