Per quanto nel pomeriggio sia arrivata un’indicazione forte di fiducia da parte dei consumatori statunitensi, i segnali di preoccupazione per l’andamento dell’economia globale sono stati molti dando occasione di nuove vendite agli operatori: l’Agenzia internazionale dell’Energia ha rivisto al ribasso le stime della domanda globale 2015 di greggio facendo precipitare i prezzi del barile, mentre Cina (produzione industriale) e Usa (calo dei prezzi alla produzione) hanno fornito dati che hanno alimentato più di una preoccupazione negli investitori.
Sull’azionario europeo minerari e energetici sono stati i comparti più penalizzati, ma le vendite che hanno comunque colpito trasversalmente i vari settori hanno determinato pesanti performance anche tra le aziende di tlc e quelle di servizi finanziari.
A Milano, detto dei petroliferi, le banche hanno sofferto, visto anche lo spread Btp/bund è tornato sopra quota 140 punti base, e a pagare il conto più salato sono state Bper (-5,1%) e Bpm (-4,8%). Superiore al 4% la flessione di Unipolsai, Mediolanum e Banco Popolare. Quasi completamente in rosso il paniere Ftse Mib: solo Moncler ha chiuso piatta.
Mediaset ha limitato i danni a un -0,97% mentre cresce il numero di broker che iniziano a ipotizzare un’acquisto di Premium da parte di
Sky. Rosso limitato per Gtech (-1,2%) e Fca (-1,3%). Il via libera del supervisory board della Bce ai piani di rafforzamento di capitale di Mps e Carige non risparmi gli istituti da cali rispettivamente del 2,3% e del 2,1%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.