La Bundesbank frena sul sequestro da 1,8 miliardi alla banca giapponese Nomura, che era stato chiesto dai pm di Siena per il caso Monte Paschi. La banca centrale tedesca potrà, infatti, agire solamente una volta ricevuto il via libera di un tribunale tedesco. In sostanza è quindi necessaria una rogatoria internazionale, che potrebbero chiedere i giudici senesi.
Secondo fonti vicine al dossier, infatti, non c'è stata ancora una presa di posizione da parte della Bundesbank, né un rifiuto a collaborare. L'ordinamento della Germania non consente tuttavia all'istituto guidato da Jens Weidmann di dare esecuzione al sequestro senza l'autorizzazione di un tribunale del Paese stesso.
La Procura di Siena aveva invece chiesto alla Banca d'Italia di ricorrere al sistema di pagamenti interbancario europeo per congelare gli asset Nomura. La soluzione era stata pensata proprio per evitare i tempi lunghi della rogatoria. Nel decreto di richiesta di sequestro i magistrati evidenziavano infatti la clausola dell'urgenza, visto che l'operazione siglata con Nomura continuava a far salire l'onere a danno di Mps e a favore della banca nipponica a causa dell'andamento dei mercati finanziari e dello spread. Una «voragine di denaro» che secondo i magistrati cresce giorno dopo giorno, fino ad arrivare appunto alla somma di 1,8 miliardi.
Intanto il pm di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex presidente del Monte Paschi e dell'Abi, Giuseppe Mussari, e dell'ex direttore generale Antonio Vigni, ipotizzando il reato di usura.
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