Economia

Le code degli italiani per fare benzina low cost: ecco dove

Lunghe code al valico di Vencò, al confine con la Slovenia, per centinaia di automobilisti italiani che ogni giorno attraversano il confine per risparmiare sui costi della benzina: ecco qual è la situazione

Le code degli italiani per fare benzina low cost: ecco dove

Non si arresta la stangata sugli aumenti del carburante in Italia, con la benzina schizzata ben oltre le due euro al litro. Così, chi vive accanto alla Slovenia, fa un salto oltre confine per fare il pieno e rientrare nel nostro Paese. La situazione che si sta creando è paradossale: file chilometriche per pagare 1,563 euro al litro per il fai-da-te sul diesel e 1,670 euro al litro il super senza piombo. Un notevole risparmio rispetto ai prezzi folli applicati in questo momento in Italia a causa delle tensioni internazionali con il conflitto Russia-Ucraina ma non solo.

Le code al rifornimento

Il gruppo Instagram "Welcome to Favelas" ha documentato la lunghissima coda di automobilisti quasi esclusivamente italiani al valico di Vencò: dopo aver fatto rifornimento e aver ripreso la strada verso i confini nazionali, due guidatori hanno ripreso con lo smartphone una situazione surreale con una fila di auto incolonnate in una piccola strada di campagna in attesa del tanto atteso rifornimento. La stradina è così stretta che alcune auto devono stare a lunga distanza l'una dall'altra per permettere agli altri mezzi di procedere in senso contrario. Cosa non si fa per l'oro nero di questi tempi.

"Situazione drammatica"

"La situazione è drammatica sia per i consumatori che per i gestori delle aree di rifornimento, in particolare per coloro che operano a ridosso del confine di Stato con Slovenia e Austria", ha afferma in una nota il consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia esponente della Lega Diego Bernardis, il quale ha chiesto un urgente intervento del governo. Nel frattempo, il video è diventato virale raggiungendo oltre 27mila interazioni e centinaia di commenti degli utenti. "A settembre ci sono andato, era 1,26 euro al litro" scrive Gabriele riferendosi al prezzo della benzina. Un altro utente, però, spiega come l'aumento dei prezzi stia "contagiando" anche la Slovenia: "Domenica ho fatto il diesel a 1,47 euro, è aumentato anche li".

Il problema di accise e Iva

Il direttore del Giornale, Augusto Minzolini, ha posto l'accento sull'ormai atavico problema delle accise che fanno lievitare indiscriminatamente il prezzo dei carburanti. "Al prezzo all'origine, infatti, bisogna aggiungere le accise che contribuiscono per il 40% del costo finale", scrive il direttore. Si tratta di 19 tasse contenute alla voce «imposta di fabbricazione» alcune delle quali risalgono addirittura agli anni '30: si parte dalla guerra in Etiopia (1935) per passare alla crisi del canale di Suez (1956), per proseguire con il crollo della diga del Vajont (1963), l'alluvione di Firenze (1966), una serie di terremoti, cioè Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), di missioni Onu, dal Libano alla Bosnia, e ancora, ancora, ancora. "Sono imposte con cui lo Stato ha fatto fronte ad una serie di emergenze che si sono protratte nel tempo fino a diventare eterne".

Come se non bastasse, al prezzo finale lo Stato calcola il 22% sull'Iva: unendo le due voci, le tasse arrivano al 51% del costo della pompa. La domanda è: come faremo ad uscire definitivamente da questa folle situazione?

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