«Sui mal di pancia nei miei confronti non ho segnali diretti dagli enti designanti anche in via informale». Lo ha detto ieri il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, al termine della riunione delle deputazioni (amministratrice e generale) che ieri hanno fatto il punto sull'aggiornamento del piano programmatico pluriennale da approvare entro fine mese e sullo stato finanziario.
Clarich si riferisce alle indiscrezioni, raccolte lo scorso 31 agosto dal Giornale, sull'ultimo assalto della politica locale all'ente senese nonostante oggi possieda solo l'1,4% del Monte che un tempo controllava. Il Pd locale, infatti, starebbe spingendo affinché la Fondazione rompa il patto siglato con i soci sudamericani di Fintech nel 2014. E soprattutto per far arrivare alla presidenza Marco Turchi, ex consigliere di amministrazione del Monte ai tempi di Alessandro Profumo nonché sindaco revisore con Mussari. «Per natura professionale - ha sottolineato ieri Clarich - ho la valigia sempre pronta ma ripeto che ragionevolmente ritengo di non doverla usare». La Deputazione Generale finirà il proprio mandato tra un anno esatto a differenza dell'incarico del presidente e della deputazione amministratrice che scadrà nell'agosto del 2018.
Quanto al maxi riassetto della banca, non è ancora arrivato ufficialmente un orientamento preciso dei vertici di Palazzo Sansedoni sull'eventuale adesione all'aumento di capitale che potrebbe costare all'ente circa 60 milioni a fronte di un patrimonio di 400 milioni. «Abbiamo già avviato il processo di valutazione prima dell'estate con la deputazione generale a amministratrice. In realtà stiamo aspettando i dati che fornirà Mps, e oggi non si sa qual è l'ammontare finale dell'aumento di capitale perchè c'è anche l'ipotesi di due miliardi subordinati convertibili in azioni per cui l'ammontare sarebbe diverso. Finchè non abbiamo un dato certo sull'aumento di capitale per noi è difficile decidere», ha spiegato Clarich.
Sullo sfondo, altre fonti finanziarie, ricordano che l'entità della ricapitalizzazione del Monte dei Paschi è ancora da fissare.
Il cda ha infatti approvato l'aumento «fino a» 5 miliardi ma l'importo potrebbe abbassarsi anche a 3,5. E la stessa ipotesi di conversione dei subordinati, aggiunge la fonte, è assolutamente prematura finchè non vi sarà certezza del conto da presentare al mercato.CC
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